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"Su questa storia troppe bugie". Parla Javier Rigau, il marito di Gina Lollobrigida

Dopo essere stato attaccato da una parte della stampa, Javier Rigau marito di Gina Lollobrigida, racconta la sua verità sulla storia con la compianta attrice nella nostra intervista

"Su questa storia troppe bugie". Parla Javier Rigau, il marito della "Lollo"

Ha deciso di chiarire al ilGiornale.it Javier Rigau, marito della grandissima attrice, orgoglio italiano nel mondo, Gina Lollobrigida. Insieme al figlio Milko Scofic e al nipote Dimitri, è stato l’unico ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio a Subiaco nel cimitero comunale dove da ora in poi riposerà, si spera finalmente in pace. Javier è addolorato da questa scomparsa, ma lo è ancora di più, racconta: "Per gli ultimi anni di Gina, trascorsi in uno stato di isolamento accanto ad Andrea Piazzola e i suoi stretti amici". Piazzolla è la persona che è stata accanto all’attrice negli ultimi dieci anni di vita, un rapporto da cui, nonostante appoggiato dalla Lollobrigida, sono emerse denunce e querele per "circonvenzione d’incapace", e secondo la ricostruzione dalla 'lettura dell’avviso di conclusione indagini' della pm Laura Condemi: "Piazzolla avrebbe approfittato della vulnerabilità, suggestionabilità e conseguente indebolimento della corretta percezione della realtà della vittima, (Gina Lollobrigida) per appropriarsi della vettura, modello F-Type Project 7, e venderla alla cifra di 130mila euro". "Anche oggi Piazzolla è in tribunale - racconta Rigau - per l'ultima udienza in cui verranno ascoltati i testimoni prima della sentenza, tra cui anche il cardiologo dott. Francesco Ruggero, che testimonierà contro Milko il figlio di Gina".

È importante sottolineare questo per definire i contorni di una complicata vicenda che mescola sentimenti a denaro, accuse a carte bollate e che vede da una parte la famiglia di Gina il figlio Milko, il nipote Dimitri e Javier Rigau il marito dell’attrice (a conferma che lo sia, oltre alle carte, anche le dichiarazioni del figlio Milko durante un’intervista televisiva, ndr) e dall’altra Andrea Piazzolla. Sempre Rigau aveva rilasciato nel 2020 a ilGiornale.it un’intervista esclusiva in cui chiariva molto di questa vicenda a partire dalle loro nozze “che sono valide in tutto il mondo” spiega Rigau, che continua in quella che, già da allora, ha sempre considerato una battaglia, combattuta al fianco dei familiari della diva, fino alla morte di Gina. Fortemente attaccato da una parte della stampa, la sua presenza al Campidoglio a vegliare la bara dell’attrice insieme al figlio e al nipote di Gina, e al funerale in prima fila, ha sollevato molte critiche.

Javier perché ha deciso di parlare?

“Sono stato attaccato da una parte della stampa e non comprendo il motivo, visto che per tutta la vita sono rimasto al fianco di Gina da quando l’ho conosciuta che avevo 15 anni. L’ho sposata e mi sono sempre sentito, e sono, suo marito, anche quando lei guardando dritto davanti alla telecamera diceva che non voleva vedermi”.

Perché secondo dal 2013 Gina si è comportata così con lei?

“Gina parlava per bocca di Andrea Piazzolla. Ma non solo io a dirlo, cosa che potrebbe sembrare scontata. Ci sono certificati medici redatti su consulenza di vari esperti nominati dalla giustizia italiana, che dopo vari colloqui con Gina, seppur trovandola lucida per quanto riguardava la sua vita: 'Presentava momenti di disorientamento spazio temporale'. Nella sentenza, viene spiegato molto chiaramente che: 'offre a se stessa e agli altri 'l’illusione' di avere il pieno dominio della sua vita e dei suoi affari, quando invece la percezione della realtà che la circonda è approssimata e i suoi giudizi superficiali. E’ risultata confusa soprattutto sulle domande che riguardano i suoi beni, non conoscendone né l’entità né chi stava curando la gestione' e con il tempo questa situazione mentale è ulteriormente peggiorata. Per questo il tribunale aveva poi deciso per un tutore che si occupasse della gestione del suo patrimonio, e per fortuna è riuscito a bloccare anche la vendita della villa romana di Gina. In tutti questi anni che non sono stato fisicamente vicino a lei, ho sempre mantenuto un rapporto strettissimo con il figlio e con il nipote, intervenendo con i miei avvocati quando c’è stato un qualsiasi tentativo di derubarle il resto del patrimonio”.

Nella scrittura privata del 2006 sia lei che Gina avete firmato un documento riservato, in cui nessuno dei due avrebbe potuto chiedere la trascrizione delle nozze religiose. Inoltre in molti sostengono che queste siano state annullate addirittura da Papa Francesco. Come stanno realmente le cose?

“Una parte della stampa sta sostenendo che questo sia un documento rimasto segreto, quando è stato depositato dal mio avvocato Gentiloni, per la causa del 2013 quando Gina, circonvenuta dal Piazzola, mi aveva denunciato per averla sposata a sua insaputa. Lei stessa aveva per tre volte organizzato pubblicamente il nostro matrimonio, nel 2001 a Monaco, 2006 a New York e 2007 a Roma, tanto che da questa accusa io sono stato assolto con formula piena dalla giustizia italiana. Non ho mai dato la colpa a Gina per quella denuncia, perché so che non è stata la sua volontà. Tornando alla domanda noi ci siamo sposati per procura il 29 novembre 2010, perché sia io che lei volevamo fortemente questa cosa. Gina prese spunto dal matrimonio per procura di Sophia Loren con Carlo Ponti. Per chi non ne è al corrente, organizzare un matrimonio per procura non è una cosa semplice, è molto più complicato di un matrimonio normale. Sia io che Gina siamo andati di fronte ad un notaio di Barcellona, lei è arrivata con il suo avvocato, ad agosto del 2010 espressamente per firmare la procura speciale. Poi ci siamo sposati il 29 novembre 2010. Voglio sottolineare che lo abbiamo fatto con la separazione dei beni, che in Catalogna è una legge molto severa, e quando non si hanno figli in comune, non si ha nessun diritto patrimoniale, neanche per quanto riguarda la pensione. Ci tengo molto a questo, perché io non ho mai avuto nessun interesse economico nei confronti del patrimonio di Gina. È bruttissimo parlare di questo per me, ma l’entità del mio patrimonio personale, depositata con perizia anche durante il processo contro di me per matrimonio a sua insaputa, è molto maggiore del suo, anche di quando non era stato ancora intaccato".

Una parte della stampa scrive che le sue nozze religiose siano state annullate dal Vaticano.

"La questione delle nozze religiose è un altro falso. Il nostro matrimonio non è stato mai annullato per il Vaticano. Quello che è stata fatta è una "dispensa papale" che è esattamente il contrario dell’annullamento. Gina sempre cinconvenuta, e lo dico senza timore di essere smentito perché ci sono i certificati medici, aveva chiesto l’annullamento delle nozze alla Sacra Rota. Il Vaticano ha negato la nullità, ma ha dato una dispensa. Questo significa che il matrimonio era valido dal 2010 quando è stato contratto, fino al 2019. Se, come scrivono, fosse stato annullato, sarebbe nullo anche quello civile".

Cerificato di matrimonio Javier Rigau Gina Lollobrigida
Iscrizione del matrimonio di Javier Rigau e Gina Lollobrigida

Sembra scontato ma glielo chiedo nuovamente, il suo matrimonio è valido in Italia?

“In Italia, in Spagna, in Cina ovunque. Non esiste un matrimonio valido in un Paese e non in un altro. Io sono vedovo, ma parlando per ipotesi, quando Gina era in vita io non avrei potuto sposare nessun'altra, perché sarei risultato bigamo. È una cosa che capirebbe anche un bambino, e non mi spiego come alcuni giornalisti, che dovrebbero leggere le carte, scrivono cose così inesatte. Quando si è saputo la notizia della dispensa Gina parlando con un quotidiano disse di essere tornata "signorina". In quella telefonata intervenne anche Piazzolla che disse: "Abbiamo ottenuto l'annullamento", la cosa venne riportata in questo modo senza che il quotidiano si informasse sulla differenza tra dispensa e annullamento, e la notizia fece il giro del mondo, provocando una confusione che dura tutt’ora".

C’è un sito web che è poi diventato un libro, che smentirebbe le sue dichiarazioni.

“Il libro è una copia di un blog sul web, per cui io ho fatto denuncia, e questa persona è stata condannato per calunnia grave con sentenza definitiva. Per il libro ho vinto in primo grado, stiamo aspettando l’ultima sentenza che, sono certo, mi darà ragione perché la pubblicazione non è altro che una copia di quello che c'era scritto sul web, che sia per me, ma molto più importante per la giustizia, è una calunnia. Chiunque si riferisca a questo libro, visto che è una calunnia, ne risponderà nelle sedi legali".

Lei ha detto che è riuscito a salutare Gina nell’ospedale dove era ricoverata, ma il suo cardiologo Francesco Ruggiero intervistato da “La vita in diretta” l’ha smentita.

“Intanto questo medico non era presente al momento della morte, c’erano soltanto Patrizia, un'amica di Gina da 50 anni, e il figlio Milko. Io sono arrivato in Italia la settimana scorsa non appena Milko mi ha avvertito che le condizioni di Gina si stavano aggravando. Sono riuscito a salutarla quando era ancora in vita, che è stato il motivo del mio viaggio, ma non ho mai sostenuto di essere stato presente al momento della sua morte. Non capisco per quale motivo questo medico abbia sottolineare questa cosa, dico solo che lui oggi sarà in aula come testimone portato da Andrea Piazzola contro Milk ,il figlio di Gina, nel processo per circonvenzione di incapace. Su questo non voglio aggiungere altro".

Lei ha già detto che vi siete sposati con la separazione dei beni, quindi il patrimonio di Gina a chi va?

“Se c’è qualcosa ancora, andrà al figlio Milko. Io non c'entro e non sono mai entrato nelle questioni di patrimonio, come ho già ben spiegato. Il matrimonio, lo ripeto, è stato fatto con la separazione dei beni".

Mi perdoni, non crede che Gina abbia sofferto molto per queste diatribe e che ora voglia riposare in pace?

"Avendo la certezza che lei è stata circonvenuta e non capiva la realtà di quello che stava succedendo, sono sicuro che abbia sofferto molto. Durante questi 10 anni, io e la famiglia, suo figlio e suo nipote, abbiamo fatto di tutto per aiutarla. La giustizia funziona, ma forse è troppo lenta. L’ultima volta che l’ho salutata, la scorsa settimana, mi ha fatto l’occhiolino ed era contenta.

Questo per me è stato il più grande regalo”.

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