"Scena di stupro non prevista". E per Kevin Costner scatta la denuncia

Una controfigura della saga "Horizon" ha citato in giudizio Kevin Costner per non essere stata informata sulle riprese di una scena di stupro: ecco cos'è successo e la difesa dell'attore

"Scena di stupro non prevista". E per Kevin Costner scatta la denuncia
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Il popolare attore e regista americano 70enne Kevin Costner è finito nell'occhio del ciclone per le accuse mosse dalla stuntwoman (cioé controfigura) Devyn LaBella che ha deciso di portarlo in tribunale per una scena di stupro all'interno della saga westerm "Horizon, An American Saga – Chapter 2" che non sarebbe stata prevista dal copione.

Quali sono le accuse

I fatti si riferiscono al maggio 2023 durante alcune riprese su un set: Devyn LaBella è stata la controfigura principale di Ella Hunt, l'interprete di Juliette nei film di Horizon. La causa intentata da LaBella sostiene che Costner abbia improvvisato una scena in cui Juliette avrebbe dovuto girare la finta violenza ma l'attrice principale che si sarebbe rifiutata. A quel punto, LaBella sarebbe convocata sul set ma senza sapere che Hunt aveva rifiutato andando via. Secondo la denuncia, LaBella non ha saputo in tempo utile quanto avrebbe dovuto fare in quella scena sostenendo che Costner le avesse detto detto di "sdraiarsi" su un carro dovendo "compiere ripetutamente una violenta simulazione di stupro" su di lei, mentre l'attore "sperimentava diverse riprese del finto stupro", riportano i media internazionali.

La reazione della controfigura

La causa intentata da LaBella ha posto l'accento sul fatto che la scena avrebbe violato i protocolli contrattuali stabiliti dal sindacato degli artisti Sag-Aftra secondo i quali tutti gli attori debbano ricevere un preavviso di 48 ore per dare il loro via libera, o meno, a qualsiasi scena che implichi nudità o sesso simulato. Le accuse sono gravi e riguardano "non solo per i danni subiti, ma anche per affrontare la persistente incapacità delle società di produzione di Hollywood di comprendere e affrontare le conseguenze dell'esibirsi in scene sessualmente esplicite e violente e la necessità di un intimacy coordinator", ha spiegato LaBella in una nota sottolineando di essere stata "umiliata e traumatizzata dall'esperienza. Mi sono ritrovata esposta, senza protezione e profondamente tradita da un sistema che prometteva sicurezza e professionalità. Quello che mi è successo ha distrutto la mia fiducia e ha cambiato per sempre il mio approccio in questo settore".

La difesa di Costner

Dal canto suo, il popolare attore rimanda al mittente ogni accusa: in una dichiarazione rilasciata a Variety e Deadline, il suo avvocato Marty Singer ha affermato che l'attore e regista "vuole sempre assicurarsi che tutti si sentano a proprio agio mentre lavorano nei suoi film e prende molto seriamente la sicurezza sul set", aggiungendo che l'affermazione di LaBella "non ha assolutamente alcun fondamento ed è completamente contraddetta dalle sue stesse azioni e dai fatti".

L'avvocato ha poi aggiunto che LaBella non avrebbe presentato nessun reclamo ai coordinatori degli stunt del film, affermando che "era di buon umore e non si è lamentata" durante una cena la sera dopo la scena. Come si legge sulla denuncia, LaBella non è stata più richiamata per "Horizon 3" e per nessun altro progetto dal coordinatore degli stunt anche se in passato aveva regolarmente lavorato per lui.

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