Scripta manent

"L'ambizione, il senso estetico e la femminilità nella firma di Ambra"

La forza di volontà nell'iniziale maiuscola della firma e quella scrittura che cela anche un bisogno di tutelarsi: l'analisi grafologica di Ambra Angiolini

"L'ambizione, il senso estetico e la femminilità nella firma di Ambra"

Dall’analisi della scrittura e della firma di Ambra Angiolini emerge un carattere aperto e socievole; ciò non significa che ella non adotti delle riserve per tutelarsi, anzi è molto attenta a preservare sé stessa da eventuali interferenze.

Possiede un’intelligenza di tipo concreto che la spinge ad ottenere sempre risultati che le permettano di tutelare non solo l’immagine professionale, ma anche la vita privata.

Possiede gusto e senso estetico, sempre supportato dalla consapevolezza di poterlo sfruttare al meglio. Infatti, la firma così aggrovigliata e sproporzionata mette in luce un bisogno di protagonismo e di scelte che possano metterla sempre in luce o comunque in posizioni che le garantiscano la possibilità di essere non solo protagonista, ma anche di eccellere come “prima donna” adottando comportamenti egocentrici.

Firma Ambra Angiolini

La differenza tra firma e scrittura segnala una personalità in balia delle emozioni che sono vissute secondo convenienza; in questo senso ella può passare da momenti di disponibilità ad altri di altezzosità (grafia con lettere appoggiate le une alle altre, contenuta come spazi e firma gigantesca ed elaborata) facendo così emergere sentimenti di alto locazione, ossia volersi distinguere creando un modo del tutto personale di porsi e di proporsi (vedi alternanza di stampatello e corsivo, oltre alla punteggiatura in eccesso).

Firma Ambra Angiolini

La forza di volontà e l’ambizione (iniziale grande della firma) le conferiscono fermezza e grinta per cui, pur essendo persona atta alla socializzazione, non si lascerà mai dominare dal sentimento, pur dimostrando una spiccata femminilità.

Così, i rapporti intimi non devono mai ostacolarla in ciò che lei vuole e desidera ardentemente, cioè nel porsi sempre “sul palcoscenico”.

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