"Non ditemi cosa provare per mia madre". La rabbia della Lucarelli

La giornalista è stata accusata di essere insensibile alla morte della madre per essere apparsa in tv a poche ore dalla sua scomparsa: "Abituati alla strumentalizzazione del dolore"

"Non ditemi cosa provare per mia madre". La rabbia della Lucarelli

Andare in televisione a poche ore dalla morte della propria madre? "Lo rifarei altre cento volte", ha detto Selvaggia Lucarelli, rispondendo a chi l'ha accusata di essere cinica e insensibile. La giornalista lo ha dichiarato sulle pagine del Corriere della sera, tornando sulla polemica esplosa sui social, che l'ha travolta durante la diretta di Ballando con le stelle di sabato scorso: "Non lascio che la retorica pubblica e il giudizio e il pregiudizio nei miei confronti condizionino e limitino le mie scelte".

Selvaggia Lucarelli ha scelto di continuare la sua vita nonostante la morte della madre, annunciata sui social network con un lungo e sentito post. Ha scelto di continuare il suo lavoro e di andare in onda nella trasmissione del sabato sera di Rai Uno, dove ricopre il ruolo di giudice. E questo l'ha fatta finire al centro della polemica: "Mi fa impressione sapere che la madre di Selvaggia Lucarelli non é ancora stata sepellita mentre lei é in diretta a fare commenti su ballerini di una gara tv", "Le è morta la madre e sta lì assurdo", "A Selvaggia Lucarelli muore la madre ma sta in tv a fare le solite cretinate. E' questa è la società demmerrda che piace a tutti".

A poche ore dalla pioggia di critiche ricevute, la giornalista ha risposto attraverso il Corriere, rispedendo al mittente chi l'ha accusata di insensibilità: "C'è un enorme corto circuito: siamo così abituati alla strumentalizzazione del dolore trasformato in pochi secondi in rivendicazioni, posizionamenti e fertilizzante per il proprio brand che se uno osa lasciarlo in una stanza, senza esibirlo e sventolarlo, viene additato come cinico". Selvaggia Lucarelli ha annunciato la morte della madre con un post Instagram la mattina di sabato 19 novembre, senza cedere al sentimentalismo: "Io non ho scritto cosa provo, ho scritto che è morta. E non accetto che mi si dica cosa dovrei provare. Si dà per scontato che la morte di un genitore debba voler dire sofferenza, dolore, che ci si debba chiudere in casa".

La signora Nadia, 79 anni, soffriva da tempo di Alzheimer e la figlia le aveva già detto addio molto tempo prima che arrivasse il Covid: "Il vero addio è stato quando l'ho guardata negli occhi e ho capito che non mi riconosceva più". Oggi per la Lucarelli rimane solo il senso di colpa di esserla andata a trovare in rsa e "di averle, forse, portato noi il Covid" e l'ultima immagine della madre: "Attaccata al respiratore cercava ossigeno, aria. E non avrei mai voluto fosse quella l'ultima immagine che ho di mia madre".

Un'istantanea difficile da dimenticare, ha confessato la giornalista concludendo: "Ma in realtà va bene così, perché mi ricorda in maniera indelebile cosa significa morire di Covid". L'estremo saluto, invece, arriverà martedì ai funerali che saranno celebrati a Imperia.

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