
"Uno schifo indecente", così Morgan ha definito la targa installata per attaccarlo all'interno dei bagni delle donne del Mi Ami Festival, evento musicale giunto alla sua diciannovesima edizione che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano. L'ex leader dei Bluvertigo ha voluto condividere coi fan e con i colleghi sul proprio profilo Instagram il contenuto della scritta apposta dal responsabile, un chiaro attacco nei suoi confronti. "Orinatoio Morgan, ex giudice, cantante artista", si legge nella targa, che reca la data di "Maggio 2025". Poco al di sotto sotto una postilla, contenente la 'dedica': "Ad imperitura memoria – La comunità artistica italiana tutta".
"Una mia amica mi ha mandato questo post su cui c'era questa fotografia", ha raccontato ieri Morgan. "Non è assolutamente un'opera d'arte, è una volgarità, è un'offesa a un artista libero, in un luogo pubblico, in un contesto che dovrebbe essere musicale e culturale", ha aggiunto. "È doppiamente grave. Aspetto la rimozione di questo schifo perché è indecente, è di una gravità tale e non c'è motivo per tutto questo odio".
L'artista è un fiume in piena e ne ha per tutti: "I giornalisti vogliono fare solo la narrazione sbagliata di Morgan, lo vogliono solo come personaggio del disturbo", affonda, "una narrazione che dura da vent'anni, come se io fossi un personaggio dei rotocalchi. Io sono un compositore, se non conoscete quello che faccio, questo non vi autorizza a fare una narrazione sbagliata di me". Da qui la richiesta di scuse ai responsabili dell'evento musicale: "Chiedo le scuse pubbliche degli organizzatori del Festival. Credo che questo signore abbia fatto una cosa grave, al di là del fatto che ci sia io al centro di questa cosa".
"C'è la risata facile di chi, in nome di un presunto spirito libero, si arroga il diritto di trasformare un volto, un nome e un corpo in bersaglio da orinatoio" attacca ancora il musicista."Siamo nel 2025, ma questo episodio profuma di Medioevo: quello della gogna e del disonore esposto alla folla. È ancora più grave che sia avvenuto in un contesto culturale, quello musicale, che dovrebbe invece farsi spazio di confronto e dignità per tutti".
"Io non rispondo con odio, ma con consapevolezza. E chiedo pubblicamente: Che gli organizzatori del Mi Ami Festival chiariscano immediatamente chi ha autorizzato o installato questo 'manifesto'; che venga rimossa ogni traccia fisica o digitale di questo atto, e venga chiesto scusa; che venga aperto un dibattito pubblico su ciò che oggi viene considerato 'arte' e su come viene trattato un artista che ha osato non uniformarsi", scrive il cantante. "Difendere la libertà significa anche impedire che venga calpestata sotto forma di umiliazione pubblica. Io sono Morgan. Ma qui non si tratta solo di me".
Oltre che agli organizzatori, su Instagram l'ex cantante dei Bluvertigo si è rivolto anche ad altri cantanti e musicisti, invocando una presa di posizione e taggando i nomi di alcuni celebi colleghi, tra cui Gianna Nannini, Achille Lauro, Tiziano Ferro, Gigi D'Alessio, Edoardo Bennato, i Negramaro, Niccolò Fabi e Paola Turci, solo per citare alcuni presenti nella lunga lista.
In pochi hanno risposto al suo invito sotto il post polemico, come ad esempio Nek: "Una volgarità offensiva assoluta. Per quanto possibile fregatene. Imbraccia il basso e fatti un giro di Sons of Pioneer. Ti mando un abbraccio", scrive il cantante. "Non è mai esistita una comunità artistica italiana, inoltre la vera arte non fa mai 'bullismo' inutile! Credo sia una comunità invece di idioti consapevoli" replica invece Luca Jurman. "La favola di Esopo sulla volpe e l'uva si addice a questa vicenda. Quale 'artista' del Mi Ami Festival può essere alla tua altezza? E gli organizzatori…", commenta Red Ronnie su YouTube.
Poche le adesioni, comunque, secondo la valutazione di Morgan, che non le manda a dire: "Complimenti a tutti i cantanti appecorati della comunità dei pecoroni italiani tutta".
La chiosa polemica nel suo post ha ulteriormente alimentato il dibattito suio social: "Due interrogativi radicali: 1, cosa avrei fatto di così brutto da meritarmi una cosa del genere? 2, perché hanno questa irrinunciabile necessità di farmi vedere la f***?".