Personaggi

“Le resero la vita un inferno”: il complotto contro Lady Diana

Stando alle rivelazioni dell’ex addetto stampa di Lady Diana, lo staff di re Carlo avrebbe tramato per convincere l’opinione pubblica che la principessa fosse pazza

“Le resero la vita un inferno”: il complotto contro Lady Diana

La separazione e il divorzio tra Carlo e Diana furono eventi dal devastante impatto emotivo, storico e mediatico. A distanza di decenni se ne parla ancora. Quando crediamo di sapere tutto sul naufragio del matrimonio degli ex principi di Galles, ecco che spuntano nuove indiscrezioni capaci di rovesciare la prospettiva a cui ci eravamo abituati. Stavolta è Patrick Jephson, ex addetto stampa di Lady Diana, a raccontare una storia sconvolgente sugli ultimi anni di vita della principessa del popolo, un presunto complotto per danneggiarne irrimediabilmente la reputazione.

Una congiura contro Diana

Nella nuova puntata del podcast “The Scandal Mongers”, disponibile su Spotify a partire dall’ultima settimana di novembre 2022 e citato da Page Six, Patrick Jephson narra degli aneddoti sconcertanti su un presunto intrigo di corte che avrebbe avuto come obiettivo Lady Diana, o meglio, la sua popolarità e la sua immagine pubblica. L’ex addetto stampa della principessa ha rivelato: “Non si trattò di un gossip casuale, ma di una vera e propria campagna diffamatoria sistematica riguardante la salute mentale della principessa”.

Un piano per far passare Lady Diana per “pazza”, orchestrato, secondo l’opinione di Jephson, dallo staff dell’allora erede al trono: “Okay, è stato tanto tempo fa, ma l’uomo che hanno supportato ora è il nostro re e queste cose non dovrebbero essere sepolte, non dovrebbero essere messe in un angolo per convenienza. Sono accadute, in teoria potrebbero accadere di nuovo…”. L’ex addetto stampa di Lady Diana sostiene che questa “campagna diffamatoria” si sarebbe concretizzata nel momento in cui la relazione tra l’ex principe di Galles e Camilla non era più un segreto per nessuno.

Addirittura l’eco delle presunte voci fatte circolare sulla principessa sarebbe arrivato fino a noi: “Mi sento molto frustrato. È diventata la linea ufficiale. Se si chiede alle persone vicine all’attuale istituzione, se si osa sollevare l’argomento Principessa Diana, cosa che poche persone farebbero, penso che quella sia la risposta che si otterrebbe: cioè che si è trattato di una storia tragica e che lei fosse mentalmente turbata…”.

“Diana non era pazza”

Jephson ha voluto cercare di infrangere l’opinione comune sulle fragilità della principessa, precisando con forza:“Quando sento le persone seguire questa linea, penso, aspettate un momento. Conoscevo la principessa Diana, probabilmente meglio di chiunque altro, o quasi, dal punto di vista professionale ed era una delle persone più sane di mente che avessi mai incontrato…Talvolta poteva essere un po’ irrequieta, ma era sempre estremamente consapevole, equilibrata, con i piedi per terra e simpatica”. Jephson collaborò con Lady Diana per otto anni e lasciò il suo incarico nel gennaio 1996. Ebbe modo, quindi, di assistere alle fasi cruciali della vita della principessa, notando anche un certo cambiamento caratteriale, inevitabile con la fine del suo matrimonio, poiché “passò da moglie e madre felice, agli occhi del mondo, a ex moglie abbandonata…”.

I disordini alimentari

Lady Diana, racconta l’ex addetto stampa, sarebbe comunque riuscita a volgere a proprio vantaggio le dicerie che lo staff di Carlo avrebbe diffuso per danneggiare la sua reputazione: “Quando divenne evidente che le critiche stavano cercando di infangarla, accusandola di instabilità mentale, lei disse: ‘Sì, ho un disordine alimentare’…e fece un discorso [su questo argomento]. Non posso pensare a una miglior definizione di sanità mentale: le persone ti accusano di essere pazza, ma tu ti difendi parlando della condizione in cui ti trovi”, spiegando che “colpisce molte persone, in particolare giovani donne. Penso fosse un segno di straordinaria forza e mostra la totale meschinità dei suoi accusatori”.

Lady Diana avrebbe avuto un grande coraggio, anche perché le indiscrezioni sulla sua salute mentale sarebbero state diffuse “in linea di massima, da uomini su una donna…con l’intenzione di aiutare un altro uomo”. Jephson non si meraviglia, dati questi presupposti, che la principessa abbia voluto collaborare al celebre libro di Andrew Morton o che abbia rilasciato l’intervista del 1995 alla Bbc, credendo alle manipolazioni e alle bugie di Martin Bashir: “…Le persone le erano ostili…ed erano determinate a tarparle le ali come principessa” e perfino “il suo rapporto con i figli poteva essere a rischio nella fase delle trattative per il divorzio…Nessuno le offrì aiuto”. Lady Diana sarebbe stata “isolata”, sottoposta quotidianamente a “pressioni e sfide” per vedere e crescere i suoi figli, ma Jephson ne è sicuro: “Non era pazza.

Molte persone l’hanno sottovalutata a loro spese”.

Commenti