La sora Cecioni e la signorina Snob: Franca Valeri, una vita per il teatro

Il 9 agosto 2020 moriva Franca Valeri, una delle figure più importanti dello spettacolo italiano del dopoguerra: attrice raffinata e comica di grande ironia, autrice e sceneggiatrice

La sora Cecioni e la signorina Snob: Franca Valeri, una vita per il teatro
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"Ironia, cultura, talento, carisma: Franca Valeri è stata un'artista straordinaria. Il cinema non le ha reso giustizia ma il teatro per fortuna l'ha risarcita, esaltando a 360 gradi il suo talento". Così Carlo Verdone ricordava Franca Valeri nel primo anniversario della sua morte, avvenuta il 9 agosto 2020. L'attrice, scenggiatrice e regista aveva compiuto da poco 100 anni quando si è spenta nella sua casa di Roma.

A lei il mondo del teatro e dello spettacolo devono molto perché grazie alla sua lucidità artistica, la scrittura raffinata e la visione comica rivoluzionaria Valeri ha trasformato il modo stesso di intendere la comicità e l'arte teatrale in Italia, proponendo al pubblico uno stile comico intelligente e femminile e creando personaggi memorabili - come la sora Cecioni, la signorina Snob e la manicure Cesira - con ironia, finezza e profondità.

Da Bonaventura ai monologhi

Scampata alle deportazioni degli anni '40 e rifiutata dall'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma, Franca Valeri esordì sulla scena teatrale nel 1946 da autodidatta. Fondamentale fu l'incontro con l'attore Vittorio Caprioli (che fu il suo primo marito) e con Sergio Tofano: "Uno dei primi spettacoli che allestimmo fu Bonaventura. Ricordo che uno dei ruoli che interpretai fu il cane bassotto". Divisa tra l'Italia e Parigi, dove portò in scena i suoi primi personaggi femminili, negli anni '50 Franca Valeri passò al cinema, debuttando nella pellicola "Luci del varietà" di Federico Fellini e recitando poi in film come "Il segno di Venere" di Dino Risi (1955), "Il Vedovo" (1959) accanto ad Alberto Sordi e "Parigi o cara" (1962). Attrice, autrice e sceneggiatrice, negli anni '60 Valeri portò in radio e poi in televisione personaggi iconici come la Signorina Snob e la Sora Cecioni, donne borghesi o popolane ritratte con una comicità brillante, che divennero protagoniste dei varietà televisivi degli anni '70 e '80 con i suoi iconici monologhi. Passata alla regia negli anni '90 Valeri ha portato il suo talento in scena fino a 94 anni, quando debuttò all'Opera di Roma come regista di "La vedova allegra".

L'amore per il teatro

Tra il 1947 e il 2015 Franca Valeri ha interpretato, scritto, sceneggiato e diretto decine di opere e spettacoli: "Lina e il cavaliere", "Meno storie", "Tosca e altre due" e "Le Catacombe". La sua è sempre stata una presenza costante e autorevole nel teatro italiano, che l'ha vista protagonista per quasi sette decenni. "Il teatro è la bella copia della vita. A teatro il male è più punito e il bene è più premiato. A teatro l’amore è eterno e la morte è finta. Ho cercato d'essere degna di tanto dono, talvolta interpretando le parole altrui, più spesso le mie", dichiarò nel 2014 durante un'intervista, parlando del suo amore per il teatro: "Niente e nessuno mi manca più del teatro quando esso non entra nelle mie giornate. A cinque anni già facevo le imitazioni in famiglia e cantavo le operette di Franz Lehár, La danza delle libellule e Gigolette".

Per lei il palcoscenico era sacro: "È nato religiosamente: è lì, più in alto di noi, che ci racconta qualche cosa. È molto bello, ispirato, anche nella sua apparenza", disse a IlGiornale.it nel 2017. Una passione diventata amore che l'ha portata a diventare un simbolo del teatro italiano.

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