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"Il trauma è stato grande". Il principe Harry ricorda l'Afghanistan e la morte della madre

Harry ha appena lanciato il suo nuovo documentario Netflix dedicato agli Invictus Games, ricordando il periodo trascorso in Afghanistan e la morte di Lady Diana

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Lo scorso 29 agosto Harry e Meghan hanno proposto al pubblico il loro nuovo progetto: il documentario “Heart of Invictus”, targato Netflix e dedicato agli Invictus Games. L’evento sportivo per veterani di guerra, nato nel 2014 per volontà del principe, quest’anno si terra a Düsseldorf dal 9 al 16 settembre. Nel documentario, annunciato due anni fa, la duchessa di Sussex si vede molto poco. La scena è tutta per Harry, il quale neanche stavolta ha rinunciato a scoccare qualche dardo avvelenato contro la royal family. Al centro della narrazione del duca c’è il trauma per la morte di Lady Diana e la solitudine provata a causa dell’assenza della madre. Un vuoto che nessuno in famiglia avrebbe saputo colmare

“Nessuno poteva aiutarmi”

“Posso parlare solo della mia esperienza personale, il mio viaggio in Afghanistan nel 2012 come pilota degli elicotteri Apache. Dopo ciò qualcosa iniziò a sgretolarsi e la causa scatenante, per me, fu il ritorno dall’Afghanistan. In realtà tutto era cominciato molto prima. Perdere mia madre nel 1997, quando avevo 12 anni, a quell’età il trauma è stato grande…Non ne ero consapevole, non se ne era mai parlato [a casa]. Io non ne parlavo. L’ho represso come molti giovani avrebbero fatto…”. Nel documentario “Heart of Invictus” Harry ha raccontato il suo passato da soldato, 10 anni al servizio del regno, focalizzando l’attenzione sulla sua esperienza nell’esercito britannico, in particolare sul suo secondo viaggio in Afghanistan (il primo fu nel 2007 e lo portò nella provincia di Helmand), visto come una sorta di spartiacque nella sua vita, il momento della presa di coscienza del trauma subìto a causa della morte della madre.

Nelle parole di Harry, però, sembra di cogliere una velata accusa contro i Windsor, colpevoli ai suoi occhi di aver trasformato un lutto devastante, da elaborare, in un tabù. Il principe ha rincarato la dose:“Nessuno intorno a me poteva davvero aiutarmi. Non avevo strutture di supporto o il consiglio di un esperto per comprendere davvero cosa mi stesse accadendo”. Il principe ha poi affrontato il tema della terapia: “Sfortunatamente, come [accade alla] maggior parte di noi, la prima volta in cui davvero prendi in considerazione la terapia è quando ti ritrovi sul pavimento in posizione fetale, probabilmente desiderando di aver affrontato prima queste cose e questo è ciò che davvero voglio cambiare”. Il duca di Sussex vorrebbe impegnarsi ad aiutare chi soffre a causa di un trauma, facendogli comprendere che in questo genere di situazioni il tempismo e l’aiuto degli esperti in materia è fondamentale.

Dagli Invictus Games al colloquio con Carlo

Il principe Harry ha prestato servizio nell’esercito per 10 anni, conosce molto bene gli orrori della guerra. Ha ricordato i feriti intorno a lui, quanto lo abbia cambiato vederli soffrire. Anzi, proprio quel dolore gli avrebbe fatto capire che anche lui aveva una ferita profonda, mai rimarginata, non nel corpo, ma nell’anima. In particolare il viaggio di ritorno sarebbe stato decisivo in tal senso.

Sull’aereo che avrebbe riportato il duca a casa erano stati sistemati anche alcuni militari feriti. Si trattava di una sorta di ospedale aereo: “Tre giovani soldati britannici avvolti nella plastica, i loro corpi a pezzi. Vidi ciò di cui le persone parlavano soltanto. Quello fu il fattore scatenante, perché ora vedevo il reale costo della guerra. Non solo quelli individuali, ma anche per le loro famiglie, ciò che avrebbe significato e come le loro vite sarebbero letteralmente cambiate per sempre”.

Il principe avrebbe accostato il lutto di Diana ai lutti e alle sofferenze della guerra. O meglio, questi ultimi lo avrebbero riportato indietro nel tempo, al suo trauma mai affrontato. Il prossimo 7 settembre Harry tornerà a Londra per partecipare ai Well Child Awards. In tale occasione non sarebbe previsto alcun incontro con Re Carlo III.

Il colloquio privato con Sua Maestà, infatti, sarebbe stato organizzato per il prossimo 17 settembre. Dopo gli Invictus Games e subito prima della partenza di Carlo e Camilla per la Francia, prevista per il 20 settembre 2023.

Quella potrebbe essere l’occasione giusta per iniziare delle trattative di pace, ma per Harry potrebbe anche trasformarsi nel momento giusto per parlare con suo padre dei suoi traumi, senza più ritrosie né silenzi.

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