Il personaggio Bonanini, il profeta dell’identità

Abbiamo cercato l’identità per tutta l’estate.
Abbiamo cercato l’identità e l’abbiamo trovata nella passione di un popolo, quello carlofortino, uscito rafforzato, anziché indebolito, dall’esilio sull’isoletta di Tabarka, tanto da riportare le sue radici pegliesi anche in Sardegna, sull’isola di San Pietro.
Abbiamo cercato l’identità e l’abbiamo trovata nell’amore per i nostri figli e nipoti, nella lettera struggente di un papà, nel racconto di uno scrittore che accarezzava i pomodori della sua infanzia a Cervo Ligure, nelle parole sulla perdita dell’infanzia, nella passione di un regista per il suo lavoro.
Abbiamo cercato l’identità e l’abbiamo trovata anche alle Cinque Terre, che dell’identità sono una specie di capitale mondiale. Grazie anche e soprattutto a Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre e faraone di Riomaggiore, che è riuscito in pochi anni a trasformare una terra dimenticata in un paradiso del turismo. E dell’identità.
Raccontare un paradiso non è mai un’impresa semplice. Soprattutto, non è mai semplice rendere un’emozione con le parole. E questa è una terra che dà emozioni.

Comunque, oggi e domani, ci proviamo in un viaggio che è sì nelle Cinque Terre e nel miracolo di numeri che parlano di un’ulteriore crescita del turismo, in un contesto ligure in cui, invece, tutti gli indicatori sono fortemente negativi.
E, chiaramente, quando vai bene mentre tutto attorno a te gira male, il merito è doppio. Anzi, se possibile, stavolta il merito è triplo. (...)

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