Il personaggio Se la comica di riserva fa più ridere degli originali

Stai a vedere che la sospensione fa bene alla satira. Esiliato a San Pietroburgo il vignettista ufficiale Vauro Senesi, spazio alla vignettista precaria di Annozero, lavoratrice a cottimo per Santoro e co. Capello corto, biondina, quando è toccato a lei ha rotto la tensione accumulata nello studio per la puntata di vendetta contro Masi e il Giornale, ha finto una telefonata con Vauro, con qualche buona battuta, e alla fine ha fatto una discreta figura. Di gran lunga più simpatica di Vauro, di gran lunga più esilarante dell’incomprensibile intervento di Sabina Guzzanti, né comico, né ironico, né satirico.
La Guzzanti aveva promesso una succulenta «sorpresina», ma la sorpresa semmai è stato il black out della sua vena comica (era travestita da giudice meridionale in una specie di processo a Vauro, ma non ha riso nessuno, nemmeno Travaglio). L’altra sorpresa, appunto, è stata lei. «Tocca alla mia amica Francesca», ha detto Santoro dopo 40 minuti di Annozero, chiamandola per nome, come si fa nei collettivi studenteschi dove i cognomi sono aboliti perché troppo borghesi. Il cognome è Fornario, Francesca Fornario, professione: «vignettisa-sostituta-di-Vauro-quando-lo-sospendono-per-offesa al-buon-gusto». Peccato le abbiano fatto leggere le nuove vignette di Vauro, la via crucis del precario (con un «cazzo» ogni due stazioni), sul tema precari avrebbe sicuramente fatto meglio lei, che è precaria per davvero. Figurarsi che lavorava a Emme, l’inserto satirico dell’Unità diretto da Staino, chiuso dall’editore. Ora disegna per l’Unità, sempre da precaria, categoria che affolla le sue vignette (sua battuta su come riconoscere se sei precario: «Nelle caselle di posta elettronica delle aziende di tutto il mondo ci sono più tuoi curriculum che annunci pubblicitari del Viagra»).
Ha un blog dove, sotto una citazione da Woody Allen e una foto di Groucho Marx, si presenta così: «La mia carriera di autrice satirica è cominciata il giorno in cui Gino e Michele hanno pubblicato una mia battuta nella raccolta “Le Formiche e le Cicale”. Non tanto per la battuta che era, più o meno: “Ci vorrebbero maggiori indizi di colpevolezza per condannare Saddam”. “Tipo che lo difendesse Taormina?”. Quanto per il fatto che mi avevano piazzato proprio sotto a Daniele Luttazzi e Sopra a Matt Groening. Non potevo crederci, era sempre stato il mio sogno. Quello erotico». Lo stile resta vauresco e anche i bersagli: Berlusconi, il centrodestra, la Chiesa. Su Novella 2000 ha dato dei voti ai politici.

Anche lì non manca il guizzo comico: «Renzo Bossi: 4. Insiste a dire che Carlo Cattaneo è il migliore perché è fidanzato con Sabrina Ferilli». Sarebbe bello potergli chiedere un voto così anche per la Guzzanti di Annozero.

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