Il personaggio Una vita vissuta per i libri

Elio Vittorini nacque a Siracusa nel 1908 e morì a Milano nel 1966. Lavorò a lungo come correttore di bozze per la Nazione finché, nel 1931, fu costretto ad abbandonare il posto a causa di una intossicazione da piombo. Da quel momento visse solamente del ricavato delle sue traduzioni dall’inglese (note quelle di Faulkner, Poe, Lawrence) e dell’attività di consulente editoriale, che lo vide impegnato presso Bompiani, Einaudi e Mondadori. Intanto nel 1942 si avvicinò al Partito comunista clandestino e partecipò attivamente alla Resistenza. Nel 1945 fu direttore, per un certo periodo, dell’edizione milanese dell’Unità, scrisse «Uomini e no» e fondò la rivista di cultura contemporanea Il Politecnico.

Il suo romanzo più celebre, «Conversazione in Sicilia», apparve a puntate sulla rivista Letteratura tra il ’38 e il ’39, per poi uscire in volume nel ’41: prima presso l’editore Parenti col titolo «Nome e lagrime», e poco dopo col titolo definitivo presso la casa editrice Bompiani. Da ricordare anche «Erica e i suoi fratelli».

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