Personalizzare è un business

da Rimini

Domenica scorsa si è chiusa a Rimini la sesta edizione di My Special Car Show, il Salone dell’auto dove niente è di serie, la fiera dove per tre giorni spoiler e alettoni, tweeter e subwoofer sono protagonisti assoluti, la festa dove la creatività dei privati si confronta caparbiamente con le personalizzazioni ufficiali delle case. Quasi 100mila sono stati gli appassionati che hanno invaso nella «tre giorni del tuning» i 19 padiglioni della Fiera di Rimini, 104mila metri quadrati di esposizione equamente suddivisi fra i 168 club, che hanno fatto scendere in Romagna 1.500 auto, i preparatori e le tredici case presenti in veste ufficiale che ne hanno portate altre mille. Quello dell’elaborazione, nel nostro Paese, è tuttora un bel business: 1.235 milioni fatturati nel 2007, che potrebbero essere triplicati se la normativa del settore divenisse più snella, in linea con gli altri mercati europei. Il tuning, nelle sue tre declinazioni - soft, hard e no limits - è stato largamente rappresentato anche quest’anno, soprattutto grazie a impianti audio stratosferici che arrivano a influenzare lo stile di una vettura, come su una irriconoscibile e colossale Mercedes-Benz R trasformata dalla divisione americana di Alpine.
Migliaia i Watt installati anche su tante Fiat 500, l’auto più diffusa al Salone, assente però sullo stand Abarth, perché il rinato brand dello Scorpione ha preferito puntare sulla Grande Punto S2000 e il kit di preparazione «esseesse» illustrato in una bella tensostruttura esterna con annessa pista di prova per i visitatori, un’opportunità offerta anche, seguendo una tradizione consolidata, da Subaru. Cresce la voglia di personalizzare l’auto, quasi a esorcizzare i costi di utilizzo in continua crescita, e i costruttori rispondono con innumerevoli versioni speciali e cataloghi di articoli aftermarket (buoni anche per la vettura di seconda mano) sempre più voluminosi. Emblematica l’arena di Mercedes-Benz, con la monoposto di Formula 1 e le piccole Smart esposte insieme alle versioni Amg, tra le quali anche la C63 eletta dalla Uiga «Auto Europa Tuner 2008».
Allo stand della Mini hanno tenuto banco i nuovi kit John Cooper Works, richiestissimi anche per la versione Clubman, un’iniezione di potenza di cui non ha bisogno la stupefacente Volkswagen Golf W12 da 620 cv. Nissan ha festeggiato la sua prima volta Rimini con un pick-up Navara allestito per le competizioni, mentre Opel ha celebrato i 10 milioni di Astra prodotti con la versione Anniversary. Grintose le quattro piccole delle gamma Daihatsu e le Kia Picanto e pro_cee’d, ancora più cattive la Peugeot 308 Stylance e la Seat Leon Stylance Dsg. Su tutte, infine, la Citroën C2 Brutale 1587 (la cilindrata), intrigante concept ideato in comarketing con la Mv Agusta (che propone una moto high-end con lo stesso nome) che meriterebbe, come minimo, una tiratura limitata. Un po’ meno fiera e sempre più Salone, My Special Car Show, organizzato dalla Promotor International guidata con mano ferma dall’ad Giada Michetti, si è arricchito quest’anno di un’area business dove si sono svolte premiazioni e convegni.

In questa cornice si è tenuta la prima Accademia dell’Automotive, organizzata da Centro Studi Promotor, Università di Bologna, Anfia, Unrae e Uiga (l’associazione che riunisce i giornalisti italiani dell’auto) e mirata a far meglio comprendere il mercato. Assegnati, nello stesso contesto, anche i primi due premi di studio in giornalismo Goodyear Dunlop-Master «Giorgio Lago», intitolati al past president di Uiga, Maurizio Refini, scomparso a ottobre.

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