La Gran Bretagna non finirà mai di stupirci, per quanto riguarda la sua legislazione e soprattutto le modalità in cui i magistrati la interpretano e la utilizzano per sentenze che talvolta vanno ben oltre il grottesco.
È il caso di Joan Higgins, la donna che, assieme al figlio Mark di 47 anni, ha raggiunto una notorietà di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
Joan, 66 anni, gestisce un petshop, un negozio di animali, nei sobborghi di Manchester e nella sua carriera di commerciante non ha mai avuto a che fare con la giustizia. Come abbiamo brevemente riportato pochi giorni fa, «mom Joan», come la chiamano ora molti inglesi, ha commesso l'errore di vendere a un ragazzino, minore di 16 anni, un pesce rosso. Pare peraltro che lo scherzetto velenoso sia stato ordito ai suoi danni dall'ufficio di contea locale durante una più vasta indagine volta a stabilire se i commercianti di animali rispettano le regole imposte dall'Animal Welfare Act, severa legge sul benessere animale in vigore dal 2006 che, per chi vende animali ai minori, prevede una pena fino a un anno di carcere. Dopo un processo durato otto mesi, costato alla comunità oltre 20.000 euro, pur essendosi dichiarata «colpevole del reato», mom Joan è stata condannata a pene multiple, tra cui oltre 1000 euro di multa, 120 ore di lavori sociali non pagati, ma soprattutto l'applicazione di un bracciale elettronico a una gamba, dalle 7 del pomeriggio fino alle 7 della mattina dopo, in modo che non possa allontanarsi di casa senza essere localizzata.
Il figlio Mark, perseguito anchegli per favoreggiamento, ha scatenato le ire di quotidiani, politici e pubblica opinione affermando al Daily Express, che questo processo è una «farsa» e «una demenzialità legalizzata». Mark ha invitato la Corte a rendere pubblico il nome del magistrato che ha costretto sua madre a sentirsi come una teppista, come una donna violenta e inaffidabile, a tal punto da doversi meritare il bracciale elettronico che si riserva alle persone di comprovata pericolosità sociale. Per un pesce rosso, «quando per di più - aggiunge mom Joan - vedo dozzine di ragazzini arrivare in negozio per comprare il mangime a pesci rossi e altri animali vinti nelle fiere di paese». La vicenda ha sollecitato il Daily Express a lanciare una campagna, sostenuta da diversi politici, per rendere pubblico il nome dei magistrati che hanno inflitto una pena così spropositata allanziana signora, campagna sostenuta da politici locali e animalisti stessi che l'hanno intitolata su Facebook come: «Justice for Joan».
Alla fine le pressioni del Daily hanno vinto le riserve dell'arcigna corte circa il nome del giudice che ha spinto per il bracciale elettronico a mom Joan. Si tratta del giudice David Kane che attualmente risulta in ferie per alcune settimane.
Ora è in corso l'appello e presto sapremo se mom Joan potrà o meno partecipare a un evento che attende da anni, vedere Rod Steward in concerto, cosa impossibile se ancora portasse il bracciale elettronico che la immobilizza entro le mura di casa.
Al di là di tutto, sentenze come questa, rischiano di rovinare il lavoro che gli animalisti seri ed equilibrati portano avanti, ogni giorno, per difendere il diritto al benessere degli animali, senza ledere in modo grottesco quello degli uomini.
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