di Ferruccio Repetti
Sì, certo: è noto che lei, la sindaco Marta Vincenzi, sia una riconosciuta buongustaia, e pare sappia anche cucinare, libera da impegni istituzionali, gustosi manicaretti.
Ed è altrettanto noto che Claudio Burlando, presidente uscente della Regione, lunica cosa che sa cucinare, a malapena, sono i suoi avversari politici, Marta Vincenzi inclusa.
Devessere per questo motivo, che però con le specialità enogastronomiche ha ben poco da spartire, che ieri mattina, in occasione della finalissima del Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio, a Palazzo Ducale, i due compagni (di partito, non di merenda) si sono incrociati un istante per dirsi addio.
È successo sul palco delle autorità che dovevano dare il benvenuto al centinaio di concorrenti e al pubblico di cultori e appassionati della salsa ligure deccellenza.
Marta ha terminato il discorso di circostanza, facendo peraltro trasparire un indubbio trasporto per i fornelli (fra cui, sia detto per inciso, sono sempre più numerosi i cittadini genovesi che la vorrebbero far ritornare al più presto).
A quel punto è andato al microfono Burlando. E allora lei, sguardo fiero e portamento regale, ha guadagnato immediatamente luscita. Neanche il tempo di sentirlo pronunciare «buongiorno», che lei, Marta, era già fuori della porta.
Lhanno notato tutti, italiani e stranieri, concorrenti e buongustai. Soprattutto i buongustai. Sì, ecco: forse la gastronomia e la politica non centrano. Forse è solo una questione di buongusto.
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