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Petacchi guarda lontano: «Alla Vuelta per il mondiale»

Il velocista al via in vista della gara iridata di Madrid, il 25 settembre: «Se trovo la condizione che avevo alla Sanremo, non ce n’è per nessuno»

Pier Augusto Stagi

Forse a Madrid non ci arriverà, ma ci vuole andare: per vincere. Forse non arriverà alla fine della Vuelta, che partirà questo pomeriggio dall’Andalusia, ma a Madrid se non ci dovesse arrivare, lui ci andrà la settimana successiva, il 25 settembre, per inseguire un sogno tutto iridato. «Parto per questo Giro di Spagna con grandi motivazioni – ci ha detto il velocista spezzino, vincitore quest’anno della Sanremo e di quattro tappe al Giro, capitano designato dal Ct Ballerini per la sfida iridata –. Sarà una lunga volata sulle strade di Spagna, dove cercherò di trovare il colpo di pedale giusto, e penso di avere tutto il tempo per presentarmi al Mondiale con una condizione più che buona. Non so se arriverò alla fine di questa Vuelta (18 settembre, ndr), non so se raggiungerò Madrid: se sentirò nelle gambe il bisogno di tirare un pochino il fiato, tornerò a casa, altrimenti andrò avanti fino alla fine. Ma nel mio cuore c’è un solo obiettivo: vincere il 25 settembre».
Chiaro, chiarissimo, come è solito essere Alessandro Petacchi, che dopo il Giro aveva rinunciato a disputare il Tour, proprio in chiave mondiale. «È un percorso che potrebbe essere molto adatto a corridori con le mie caratteristiche, e io mi voglio giocare tutto. Dopo la Sanremo, questo è il mio grande obiettivo. L’ho sempre detto e lo ripeto». Una sfida per il titolo di campione del mondo nella quale mancherà però Oscar Freire, beniamino di casa, tre volte iridato, che a causa di un’operazione al gluteo (rimozione di un tumore benigno, ndr) non è in grado di arrivare all’appuntamento con una condizione accettabile. «Mi spiace, perché un corridore come lui sarebbe stato un ottimo alleato: almeno fino a un certo punto della corsa, fino alla volata – dice lo spezzino che lascerà la Fassa Bortolo a fine stagione –. Così sarà una corsa molto probabilmente più aperta, più imprevedibile e difficile da controllare. Ma alle tattiche ci penserà il nostro ct Ballerini, io per il momento voglio solo pensare a trovare la miglior condizione possibile. Mi piacerebbe ritrovare il colpo di pedale che avevo il giorno della Sanremo: quel Petacchi lì difficilmente potrebbe sbagliare e perdere la volata».
Un’ultima battuta è per il caso Armstrong. «C’è poco da dire, è una questione molto brutta, che non meriterebbe nemmeno di essere commentata. Non credo sia giusto riaprire casi dopo così tanti anni. E poi a chi giova tutto questo? Mi chiedo: se il test per individuare l’Epo nelle urine risale al 2001, perché le urine del ’99 non sono state analizzate subito, perché hanno atteso altri quattro anni?».
Parte dall’Andalusia la 60ª edizione della Vuelta di Spagna, l’ultima grande corsa a tappe della stagione 2005. Il via alle 13 di oggi con un cronoprologo di 7 chilometri (a Granada).

Diretta tv su Eurosport a partire dalle ore 16.

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