Il petrolio sale ancora: per benzina e gasolio rischio di nuovi rincari

PREZZI Le quotazioni dell’oro nero potrebbero oscillare nella forchetta tra gli 80 e i 100 dollari

I prezzi del petrolio raggiungono i massimi dell’ultimo anno e mezzo: i future per maggio hanno segnato ieri sui mercati internazionali la quotazione di 86,57 dollari al barile. L’aumento delle quotazioni, secondo gli analisti, è dovuto a una serie di dati, dalla crescita dell’occupazione alla vendita di abitazioni, che segnalano l’uscita dell’economia americana dalla peggiore recessione del Dopoguerra.
Nella sola giornata di ieri, le quotazioni del greggio hanno guadagnato l’1,8% a New York e l’1,9% a Londra. E si attendono forti ripercussioni sui prezzi di benzina e gasolio, anche in Italia, e forse già da oggi. Alla vigilia del ponte pasquale, infatti, i prezzi all’ingrosso del carburante sono aumentati, ed è molto probabile che questi rincari si scaricheranno con rapidità sui prezzi alla pompa.
Rispetto ai picchi del giugno 2008, quando le quotazioni del barile avevano sfondato i 140 dollari, questa volta i rincari non sembrano dovuti a manovre speculative, quanto alla convinzione che nei prossimi mesi le principali economie mondiali ritroveranno spinta per la crescita. Le statistiche di venerdì scorso sulla creazione di nuovi posti di lavoro negli Usa hanno avuto un doppio effetto: da una parte hanno sostenuto le quotazioni azionarie delle principali aziende del settore petrolifero; dall’altra hanno spinto al rialzo i prezzi del barile. «I mercati - spiega un analista - stanno facendo propria l’ipotesi della ripresa economica internazionale, e si comportano di conseguenza». Nei giorni scorsi, il ministro del Petrolio del Venezuela (uno dei principali Paesi produttori), Rafael Ramirez, ha pronosticato per i prossimi mesi una forchetta di prezzo fra gli 80 e i 100 dollari al barile.
Nel suo World economic outlook che sarà presentato il prossimo 21 aprile a Washington, il Fondo monetario internazionale segnala che il prezzo del petrolio subirà per un certo tempo una «pressione moderata al rialzo». Le quotazioni per i prossimi mesi dipenderanno, secondo il Fmi, dall’«interazione fra le pressioni al rialzo che dipendono dalla domanda legata ala crescita 2010, e la risposta delle scorte». Dunque, il Fondo monetario prevede che i prezzi resteranno legati alle dinamiche domanda-offerta. Insieme con le quotazioni del greggio, sembrano destinati a rimanere sotto pressione anche i prezzi delle materie prime alimentari. «Considerato che la crescita della domanda globale sarà forte - si legge nell’Outlook - il mercato delle materie prime dovrebbe restare in tensione, con il rischio di rialzi per i prezzi dei prodotti alimentari».
Secondo le ultime stime del Fmi, la crescita globale 2010 dovrebbe raggiungere il 4,1%, per consolidarsi al 4,3% nel 2011. La Cina dovrebbe raggiungere quest’anno un +10%, e un +9,9% nel 2011.

Questo significa che la domanda di energia crescerà, e che i prezzi si modificheranno di conseguenza. La stessa dinamica di prezzo varrà anche in Europa, dove però la crescita economica 2010 è prevista dal Fondo in un modestissimo 0,8% quest’anno e un 1,5% nel 2011.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica