Enrico Artifoni
da Nizza
Il Diesel sta abbattendo tutte le barriere. Ha fatto breccia tra le sportive, le coupé e le city-car. E ora si è fatto spazio anche sotto il cofano di una piccola coupé-cabriolet come la Peugeot 206 CC. A quasi 5 anni dal lancio, infatti, loriginale 2+2 a tetto rigido retrattile che ha inaugurato con grande successo un nuovo segmento (sono più di 300mila gli esemplari venduti sinora, di cui 28mila in Italia) adotta il moderno 4 cilindri 1.6 HDi a iniezione diretta Common rail da 110 cavalli già montato sulla 206 «normale», su 307 e 407. Perché un turbodiesel su una «scoperta» che si presume sbarazzina e sportiveggiante, per di più di dimensioni compatte? Per contenere i consumi, daccordo (Peugeot dichiara per la 206 CC HDi una percorrenza media di oltre 20 chilometri con un litro di gasolio). E perché no, per poter spuntare un prezzo più alto al momento di rivendere lauto da usata. Ma non solo. Un motore dellultima generazione come questo «millesei» a 16 valvole accoppiato a un cambio manuale a 5 marce offre, per brio ed elasticità, una piacevolezza di guida superiore a quella di molti benzina di potenza equivalente. Si pensi ai 240 Nm di coppia massima disponibili già a 1.750 giri, con la possibilità di salire a 260 a 2.000 giri grazie alla funzione «overboost» quando si dà tutto il gas nelle tre marce superiori.
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