Pezzi da collezione presi in prestito E strade come gallerie senza porte

Un museo d’arte, senza porte e senza biglietto. É la città del «Progetto Mac», cioè un percorso lungo due anni e mezzo che da luglio e fino al 2013 accompagnerà turisti e milanesi verso l’inaugurazione del Museo di arte contemporanea a Citylife, attraverso l’esposizione di dieci opere in altrettante piazze. Un’anteprima, visto che quelle stesse sculture saranno posizionate proprio nel parco del museo progettato da Daniel Libeskind. Da piazza Fontana ai giardini di via Palestro, le opere resteranno da un minimo di otto settimane a un massimo di tre mesi, per ammirarle non servirà il biglietto. L’associazione di collezionisti d’arte Acacia in diversi casi le offrirà in comodato d’uso.
Le 10 opere portano la firma di artisti contemporanei sia italiani che internazionali. Si parte con «Le pietre sono parole» di Marco Nereo Rotelli in piazzetta Reale (da luglio a settembre), 13 grandi massi grezzi in marmo di Carrara scolpiti con i versi di Séamus Heaney, Andrea Anzotto, Yang Lian, Adonis, Roberto Mussapi. A settembre per 8 settimane arriva in piazza Affari «Contro le ideologie» di Maurizio Cattelan, la discussa mano con il dito medio alzato che ha già alzato un polverone a Palazzo Marino, ma ne è uscita indenne. Arriveranno via via «La montagna di sale» di Mimmo Paladino in piazza Duomo, «Il tempo» di Armando Testa in piazza Fontana, i sette tavoli «Love difference» (di Michelangelo Pistoletto) che parlano di integrazione e verranno esposti - non a caso - al parco Trotter vicino in via Padova. L’unica piazza in periferia, ma «per ragioni di sicurezza dell’opera abbiamo dovuto scegliere zone centrali» spiega Finazzer. Ancora: «Jardin Memorable» del cinese Chen Zehn in piazza San Fedele, «Sahgai Tree» - un albero di matite - di Pascale Marthine Tajou al parco di Villa Reale, «House of spirits» di Kendell Geers in piazza Duca d’Aosta.

Chiudono Loris Cecchini con «Bublè» e Matej Kren con «Scanner», ma non è ancora stato scelto il luogo. Rientrano nell’operazione, ma non sarà un evento «spot», il ritorno del «Disco» di Arnaldo Pomodoro in piazza Meda e «La sequenza» di Fausto Melotti davanti all’Hangar Bicocca.

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