Creare una postazione permanente di monitoraggio sulla mobilità aziendale, capace di leggere in tempo reale i trend del settore. È lintento con cui Arval ha dato vita, nel 2003, al Corporate Vehicle Observatory. Dopo i primi passi in Francia, a partire dal 2005 lesperimento si è esteso ad altri Paesi europei, Italia compresa. «Uniniziativa come questa rientra nel nostro dna societario - spiega Carlo Basadonna, direttore marketing & communication di Arval, oltre che direttore del Cvo Italia - visto che sentiamo come una precisa responsabilità quella di contribuire alla comprensione del mercato». Tra gli strumenti forniti dallOsservatorio cè il Barometro dei veicoli aziendali, studio annuale realizzato in collaborazione con Tns Infratest. Scorrendo i risultati dell'ultima edizione, sono tre gli orientamenti che emergono: la sempre più spiccata sensibilità verso lambiente, lattenzione per la sicurezza e limportanza attribuita al prezzo dacquisto scontato come criterio di scelta del veicolo (indicato dal 25% del campione).
«Questultimo è un dato che non trova riscontro nel resto dEuropa - precisa Basadonna - dove i decision maker delle aziende guardano invece al total cost of ownership, cioè al costo complessivo del mezzo nel corso della sua vita. Un aspetto che in Italia interessa solo al 6-7 per cento degli intervistati».Più attenzione a sicurezza e temi ecologici
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