La cucina scandinava continua a stupire. Andria, tra Foggia e Bari, centomila abitanti, settemila olivicoltori e trenta frantoi, è il comune più olivetato dellEuropa intera. Vi si produce più extra-vergine della Toscana intera ma linformazione non è mai sufficiente. Dentro e fuori lItalia il cattivo olio è sempre troppo, da qui un concorso, Qoco, che da undici anni celebra loro giallo della piccante cultivar Coratina. Lo fa attraverso i piatti, due a testa, di giovani cuochi, età massima trentanni, pronti a farsi giudicare in passato dallo chef campano Alfonso Iaccarino e ora da Gualtiero Marchesi.
Nellultima tornata aperta a 10 concorrenti di otto nazioni diverse, tre dallItalia quindi Austria, Olanda, Germania, Francia, Polonia, Slovenia e Svezia, la grande sorpresa che ha sbalordito tutti a iniziare dal sindaco Nicola Giorgino: il pugliese Stefano Campanelli, della Masseria Petrino a Palagianello (Taranto) ha messo in fila tutti eccetto il collega geograficamente più lontano da lui anche a livello di sfida quotidiana. Se a Taranto lEuropa centrale ha quasi fine, Magnus Nilsson, 27 anni, arriva da un villaggio svedese, Jarpen, vicino al Circolo Polare Artico che in questi mesi vede il sole per ben poche ore e per di più pallido.
Magnus è il ragazzo prodigio della nuova cucina nordica, tra laltro ben lontano dalle grandi città del sud, Stoccolma, Goteborg e Malmoe. Ha fatto gavetta in Francia e da tre anni cucina al Faviken Magazinet in pieno verde nordico. Il suo credo è comune allultima ondata di chef scandinavi: solo materie prime di lassù. Questo spiega perché ha gelato tutti i presenti ad Andria spiegando che, sì, lolio di oliva lo conosce bene per averlo usato in Francia, per abbandonarlo però tornato a casa tra renne e conifere. Come grasso di condimento liquido o estrae una sorta di olio dal grasso delle carni impiegate o ricorre allolio che un artigiano-eremita ricava pressando le foglie delle betulle: «È una rarità, è più verde dellolio di coratina che ho scoperto in Puglia, tende al piccante ma ha profumi meno intensi».
Al terzo posto il polacco Jacek Grochowina di Varsavia che ha lavorato la burrata scoprendola solo la sera prima.