È il primo con gli annunci di prossima fermata in italiano e inglese, già pronto per Expo. E anche con un monitor su cui il macchinista può vedere 30 secondi in anticipo la stazione successiva, e azionare la frenata prima che sia troppo tardi, se qualcuno dà l’impressione di volersi buttare oltre la linea gialla. È lungo 105 metri, per sei carrozze «open space» - più sicure e meno a rischio di affollamento - e ha pure un sistema di videosorveglianza interno (capace di inviare le riprese in tempo reale alle centrali delle forze dell’ordine) che proietta a turno i volti sui video: non dà solo l’idea ma anche la certezza di essere tenuti sotto controllo, una grana in più per i malintenzionati. Se non bastasse: col sistema di frenata che copia quello della Formula 1, il «Meneghino» consuma il 20% di energia in meno ed è ecologico, produce meno polveri sottili. Ci sono voluti 45 anni perché Milano avesse un treno della metropolitana nuovo di zecca, ma visto che ne arriveranno 40 da «business class» entro il prossimo anno, ne sarà valsa la pena. Cinque «Meneghino» circolano sulla linea 1 da ieri, arriveranno a 27 entro il 2009 e gli altri il prossimo anno, distribuiti a quel punto su tutte e tre le linee. Il presidente di Atm, Elio Catania, ha riferito che si tratta della «più grande commessa attiva in Italia per il trasporto pubblico locale», e c’è da crederci visto che ammonta a 293 milioni di euro. Sintetizza la nuova creatura di Atm: «Punta a far sentire più sicure le persone, a farle viaggiare con maggiore comfort, è meno inquinante e consuma meno».
Con il sindaco Letizia Moratti, che ha partecipato al viaggio inaugurale, Catania ha fatto presente la ricaduta sull’occupazione: l’ordinazione dei 40 nuovi treni è stata affidata ad aziende italiane, AnsaldoBreda e Firema, e impegna tra progettazione e produzione 397 addetti (243 tra gli stabilimenti di Potenza e Caserta). E ricorda il sindaco che Atm arriverà nel 2011 ad un totale di «1.500 nuovi assunti in 3 anni». Per il potenziamento dei mezzi pubblici, ricorda la Moratti, c’è in gioco un piano di investimenti da «un miliardo nei prossimi tre anni (il 60% per sostituire il materiale rotabile), il triplo di quanto veniva stanziato prima. Purtroppo incidenti e guasti sono anche il frutto di scarsi investimenti negli anni passati», fa presente senza citare la gestione Albertini a cui ovviamente si riferisce. Risorse da capogiro, afferma, «senza aumentare le tariffe e anzi offrendo il biglietto gratis ai bimbi». Al primo viaggio del Meneghino il governatore Roberto Formigoni, che fa presente come il modello «sostituirà i treni più vecchi aumentando il comfort e la sicurezza dei passeggeri». Ma contro gli scippi e le violenze nei mezzanini, c’è un’altra ricetta che Formigoni lancia al Comune per lavorarci insieme: «Rendiamo più viva la metropolitana. Non voglio dire di trasformare tutte le sere i mezzanini in discoteche, ma ci si può lavorare. Magari pensando a spettacoli di orchestre jazz e altre iniziative». Entusiasta la Moratti, che anticipa: «Ci lavoreremo, in realtà già lo faremo a settembre con il festival MiTo».
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