Gli ha detto a Preziosi: «Ti spacco la testa con uno dei tuoi giocattoli». E ha vinto il premio creatività nel calcio stagione 2009/10. La lite di Marassi fra Christian Panucci difensore del Parma e Enrico Preziosi presidente del Genoa, ha bucato alla grande il video, ha preso più spazio del derby romano, un trionfo. Se poi a insultarsi sono due tesserati di lungo corso e lo fanno a telecamere accese è meglio del Grande Fratello, e chi se lo perde. Finita lì? Neanche per idea, i due sono rancorosi e non lasciano cadere nulla. Appena arrivato all'Inter, Panucci ci concesse un'intervista ma a una condizione: «Con voi del Giornale ne ho già passate tante. Adesso sono tornato in Italia (era al Real Madrid) e ci metto una pietra sopra ma se mi fregate un'altra volta, con voi ho chiuso per sempre». Chiesto molto gentilmente quale fosse il motivo di tanta precauzione, Christian diede una versione un po' zoppicante, ma la cosa importante era ricevere l'intervista. Fatta e pubblicata. Il giorno dopo Panucci ci fece arrivare un messaggio inequivocabile: «Titolo di merda».
Incassato l'appunto, di Panucci si sono perse nuovamente le tracce (diciamo tracce), fino alla lite di domenica dove è diventato assoluto protagonista. E questo senza anticipare sentenze. Oggi l'ennesimo capitolo: «So che la versione reale dei fatti sarà scritta dai carabinieri e dagli organi federali. La verità si vedrà attraverso le immagini e le relazioni dei presenti. Ci sarà un verbale dei carabinieri, e vedremo quanto c'è di vero in quello che dice Panucci». Ai microfoni di «Radio Radio» Enrico Preziosi è tornato sulla litigata e ha dato la sua versione dei fatti: «Panucci ha detto che gli ho dato una manata e se non mi scuso chiederà di ricorrere alla giustizia ordinaria? In 19 anni di calcio, pur avendo un carattere fumantino, non ho mai litigato con un dirigente o un giocatore, mi sembra strano che io dia una manata a un giocatore se mi viene a parlare civilmente. Io - precisa Preziosi -, sono andato per salutarlo civilmente e dirgli che sono rimasto male per il suo mancato ingaggio e gli do una manata? È difficile da spiegare, se sono impazzito va bene così, ma pur essendo un caloroso non sono maleducato, non do manate a chi mi saluta. Questa è la sua versione, vedremo se sarà confortata dai fatti». Ma se non gli ha dato una manata, Panucci ha fatto scena per farlo espellere?
«Gli ho dato una spinta - ha confessato Preziosi -, Panucci è venuto verso di me, in casa mia, con il dito puntato, quindi si faccia un'esame di coscienza e a mente calma dirà cosa è successo. Sono stupefatto». Anche noi. Pensavamo che certe sceneggiate si facessero solo sui campi di calcio, ci conforta scoprire che ancora una volta è il contesto in cui viviamo a darci esempi di vita. Preziosi poi insiste: «Le relazioni daranno ragione a qualcuno che non sarà Panucci». Si riferisce alle forze dell'ordine presenti a Marassi e agli agenti dell'ufficio federale che hanno assistito al duello.
Panucci già domenica sera aveva anticipato che si sentiva al sicuro proprio perché la manata di Preziosi era pregna di testimoni. Ma cosa aveva da dire Panucci a Preziosi, cosa gli rode dentro? Lo ha spiegato lo stesso difensore del Parma, ex genoano: «Il riferimento è al fallimento della trattativa della scorsa estate per il mio ritorno al Genoa. Sono rimasto due giorni a Milano in attesa di conferme, poi me ne sono andato, non si era visto nessuno, trattato come un bambino». Preziosi ha ribattuto parola su parola: «Non c'era stato nulla di impegnativo nè da parte mia nè da parte della dirigenza. E mi sembra ridicolo che dopo 4-5 mesi lui continui questo risentimento, visto che ora sta in una squadra che sta avendo grande successo. Si faccia la sua strada nel Parma così noi pensiamo al Genoa». Brodaglia loro riversata nei nostri video con uno specialissimo ospite: «Sentito questo, sono contento che tu non sia venuto al Genoa», gli ha detto Gasperini, allenatore del Genoa, in diretta alla Domenica Sportiva. Si attendono le repliche di Fernando Couto e Aguilera, due in linea con l'evento.
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