Più Ecopass? L’80% dei milanesi dice sì

Ecopass a pagamento per tutti: 5 euro per le auto, 10 per i furgoni. Se l’amministrazione deciderà in fretta, l’estensione del pedaggio potrebbe partire già da ottobre. La proposta dei promotori è di cancellare l’attuale tariffa più bassa di 2 euro, non esentare più i mezzi ecologici e, in prospettiva, allargare la «zona rossa» fino alla Cerchia ferroviaria. É d’accordo l’80% dei milanesi che hanno votato i cinque referendum sull’ambiente. Per raggiungere il quorum bastava che votasse il 30 per cento più uno degli elettori ma con il volano della consultazione nazionale la partecipazione è andata ben oltre le aspettative: 49,07% per i 4 quesiti che chiedevano di raddoppiare il verde pubblico, mantenere anche dopo il 2015 il futuro parco dell’area Expo, estendere il teleriscaldamento, riaprire il sistema dei Navigli. Leggermente più bassa, del 48,99% (e 7 punti in meno in zona 1), quella sul ticket. Sono 488.743 le schede consegnate (quasi un milione gli iscritti al voto),a favore circa 300mila . Per la copertura economica (non sarà sfuggito ai votanti) il comitato MilanoSiMuove suggeriva di far pagare tutti 5 euro e 10 i furgoni, risorse da usare ad esempio per potenziare i tram, estendere le corsie preferenziali e il bike sharing. I promotori dei 5 referendum, l’ex assessore all’Ambiente Edoardo Croci e «papà» di Ecopass Edoardo Croci, il radicale Marco Cappato e il verde Enrico Fedrighini festeggiano la «svolta verde» il «risultato storico» e sul ticket spiegano che tecnicamente il sindaco Giuliano Pisapia, che incontreranno già oggi, potrebbe recepire l’indicazione dei cittadini alla prima variazione utile di bilancio. «Lo statuto comunale - spiegano - dispone che entro 60 giorni dall’esito gli organi competenti debbano deliberare sull’oggetto del referendum. Considerata la pausa estiva, si andrebbe a finire a fine settembre». Almeno sul pagamento a tutti nella Cerchia dei Navigli, perché estendere l’area richiederà investimenti milionari ed «è verosimile che si dovrà attendere il bilancio 2012». La partecipazione dei milanesi «è un ottimo segnale della voglia dei cittadini di dare il proprio parere su temi cruciali per la qualità della vita - afferma il neo sindaco Pisapia -. Il mandato che arriva dai circa 490mila che hanno deciso di esprimersi è molto chiaro: ora Milano si candida a essere la città più verde d’Europa. Noi rispetteremo la volontà dei cittadini, coinvolgendo il Consiglio comunale nelle scelte fondamentali per il futuro della città». E in aula è facile che il centrodestra, dai banchi dell’opposizione, proseguirà la battaglia al ticket che era costata la «cacciata» dalla giunta per l’assessore Croci. Nell’ultima parte della campagna elettorale il sindaco Letizia Moratti aveva promesso Ecopass gratis per i milanesi a partire dal primo ottobre. E i leghisti chiedevano un referendum sì, ma per cancellare il provvedimento e ora si concentrano più sul 52% dei milanesi che non ha votato, e sui 2 su 10 che hanno detto no. Anche se la Moratti, come aveva anticipato, ieri è andata alle urne a votare sì all’estensione e siederà sui banchi dell’opposizione. «I milanesi - sostiene Croci - sono più avanti della politica, fanno sacrifici per avere è una città più sana».


Per i referendum nazionali, i milanesi si esprimono con percentuali oltre il 93% contro la privatizzazione e la revisione delle tariffe dell’acqua e il legittimo impedimento, un po’ meno (91,3%) i contrari al nucleare. L’affluenza è stata tra il 52,4 e 52,5%, circa 5 punti in meno della media nazionale.

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