Per i municipi di Roma nel bilancio 2010 sono stanziati 242 milioni, 30 in più sul rendiconto 2007 e 7 in meno sul rendiconto 2009. Una cifra che non basta ai mini-sindaci, soprattutto a quelli di centrosinistra che chiedono più fondi e maggior peso.
Nel bilancio di questanno, però, la novità principale è che con una circolare del Comune viene data alle circoscrizioni maggiore flessibilità sullo spostamento e la gestione delle risorse; in pratica, sebbene i fondi siano stanziati per i singoli settori di competenza, sarà possibile discrezionalmente spostare da un settore allaltro risorse a seconda della necessità. Questa concessione ha però una condizione, e cioè che i presidenti non ricorrano alla somma urgenza. Inoltre, proprio su questa possibilità, unaltra circolare del Campidoglio ristabilisce paletti e controlli severi perché non la si usi in modo troppo disinvolto. Sono necessari casi ben precisi, come per esempio il crollo di una parte di una scuola o di un edificio per poterla richiedere.
Sulla base di queste premesse si è aperto ieri un confronto tra il sindaco Gianni Alemanno, lassessore al Bilancio Maurizio Leo e i presidenti dei municipi. I toni si sono scaldati quando i presidenti di centrosinistra hanno abbandonato laula motivando la scelta con la decisione del sindaco di unirsi agli altri sindaci che protestavano davanti al Senato.
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