il più giovane

«A Walter dico: facci il miracolo. Brambilla o Binetti? Ovvio, la rossa»

da Milano

Con i suoi 25 anni compiuti tre mesi fa esatti, Amedeo Cortese è il più giovane candidato d’Italia. La sua corsa per la conquista di un seggio alla Camera inizia con il Pd dalla Campania, terra di santi e di rifiuti.
Lei rappresenta i venticinquenni, cosa promette ai suoi coetanei?
«Di abbattere le barriere che ostruiscono l’ingresso ai circuiti economici, sociali e culturali».
Quanto è importante tenersi i vecchi in lista?
«Viva la saggezza se non si tramuta in ossessiva gerontocrazia».
Cosa direbbe alla sua collega più anziana, che ha 96 anni suonati?
«Il futuro è mio, fatti da parte».
Quante volte ha votato?
«Due volte alle politiche, tre alle amministrative, una alle europee, fanno già sette».
Per chi?
«Per i Ds finché li ho trovati sulla scheda, poi per l’Ulivo».
L’ultima lettera imbucata con francobollo?
«Esistono ancora i francobolli?».
L’importanza del riposino dopo pranzo.
«Pranzo? Concetto aleatorio».
Si è mai fatto uno spinello?
«Non ancora».
Quanto ha preso alla maturità?
«Cento centesimi».
Domande di storia. La data della marcia su Roma?
«22 ottobre del 1924, ma forse era il 1922».
Il nome del primo presidente della Repubblica?
«Enrico De Nicola, ma anche Luigi Einaudi».
La data della caduta del muro di Berlino.
«1989».
La data della strage di Bologna.
«Primo o 2 agosto 1980».
Ultimo libro letto.
«L’autore è Abraham Joshua, il titolo non me lo ricordo perché sono emozionato».
L’ultimo film visto al cinema?
«Fuoco amico».
Il primo bacio?
«A 15 anni».
L’ultimo?
«La campagna elettorale mi distrae dagli impegni del venticinquenne...».
Il costo di un litro di latte?
«Dipende. Fresco 1,50 euro, a lunga conservazione costa meno».
E un litro di benzina?
«Dipende. A Napoli 1,47 euro, c’è l’accisa regionale».
Voterebbe la sua collega più anziana?
«Se riesce a convincermi».
Perché fa politica?
«Perché non so fare altro, anzi no, perché è un dovere di ogni cittadino».
Le piace?
«Non è quello che voglio fare nella vita».
Cosa farebbe con lo stipendio da parlamentare?
«Il 50 per cento devo darlo per forza al partito. Con l’altro 50 voglio fare una rete di giovani... E poi sì, cambio la macchina».
Gioco della torre, chi butta giù: Walter Veltroni o Massimo D’Alema?
«O Madonna santa. Veltroni è il segretario, D’Alema è l’emblema. Mi butto io».
Aldo Moro o Enrico Berlinguer?
«Moro... Eh, lo so, ma Berlinguer è Berlinguer».
Don Camillo o Peppone?
«Don Camillo».
Silvio Berlusconi o Umberto Bossi?
«Bossi, Berlusconi almeno ti strappa un sorriso».
Gianfranco Fini o Francesco Storace?
«Butto Storace».
Isola deserta, con chi ci va: Anna Finocchiaro o Sharon Stone?
«Sharon Stone, sull’isola non si parla di politica, si fa altro».
Paola Binetti o Maria Vittoria Brambilla?
«Ovvio: Brambilla la rossa».


Daniela Santanchè o Flavio Briatore?
«E che ce vado affa’?».
Chi vince le elezioni?
«Walter Veltroni».
E lei rischia di essere eletto?
«Se Veltroni ci fa il miracolo, come San Gennaro. Yes, we can. Anzi: se po’ fa’».

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