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«Più intelligence per combattere Al Qaida»

«Davanti a una simile follia omicida soltanto i servizi possono operare preventivamente»

da Roma

Non ci sarà «nessun rinvio» del pacchetto sicurezza contro il terrorismo, che dunque domani sarà portato in Consiglio dei ministri per la prima approvazione. Sarà portato nella versione più vicina alle iniziali proposte del ministro dell’Interno Beppe Pisanu e avrà la forma di un decreto legge. Altri provvedimenti verranno soltanto discussi in cdm. «Sono già in corso - ha spiegato il premier Silvio Berlusconi - le misure che secondo noi sono sufficienti. Ora vediamo se ci possa essere qualche misura in più da aggiungere a quelle in essere». Berlusconi, senza parlare di disaccordi interni, ha confermato che i ministri competenti sono al lavoro «per vedere quali altre eventuali misure si possono deliberare in più rispetto a quelle che sono già in essere. Non bisogna dare ai cittadini - ha riflettuto - la sensazione che non ci siano misure di sicurezza e che il governo sia passivo rispetto alla situazione. Sono già in corso le misure che secondo noi sono sufficienti».
Berlusconi ha fatto capire che, oltre ai provvedimenti annunciati dal ministro dell’Interno Beppe Pisanu su nuove norme per il fermo e protezione dei pentiti, il governo vuole rinforzare il livello della prevenzione attraverso l’intelligence: dal momento che «luoghi e obbiettivi sono i più infiniti», ha spiegato il premier, «non c’è nessuna possibilità di prevenzione se non quella da parte dell’intelligence. Dobbiamo mettere in atto le misure su cosa fare se dovesse succedere qualcosa, e su questo stiamo lavorando». Anche con delle correzioni aggiuntive al pacchetto Pisanu, comunque, «non si tratta di misure sconvolgenti che cambiano la sicurezza del cittadino - ha precisato il premier - . La sicurezza degli italiani, per quello che possiamo garantire, è garantita».
Ribadisce la sua soddisfazione per il «pacchetto Pisanu» il ministro degli Esteri Gianfranco Fini, e ieri è arrivato il via libera anche da Romano Prodi: «Sono in linea con le idee proposte dal ministro dell’Interno. Credo che in linea di massima siano giuste».
«Credo che quello che ha proposto Pisanu sia sufficiente - ha valutato Fini -. Ho sempre condiviso anche in Consiglio dei ministri le sue proposte. Stiamo discutendo se è opportuno aggiungerne altre». Misure «volte ad alzare il livello di sicurezza attraverso interventi su norme che già esistono. Precisando che Berlusconi sia è «impegnato a chiudere», il vicepremier ha sottolineato che anche la linea dell’Udc è stata quella di condividere l’impostazione del Viminale.
Non sono necessari quindi più presidi, ha valutato ieri Berlusconi a proposito della protezione ai cosiddetti «obbiettivi sensibili», ma più forza nel lavoro a monte: prima del 7 luglio di Londra, ha ricordato il premier, «i servizi inglesi lavoravano, la polizia inglese era presente. Ma quando c’è una follia omicida che può prendere di mira qualunque situazione della società e i luoghi di raccolta dei cittadini, soltanto i servizi possono operare preventivamente. Solo loro possono farlo perché non c’è modo».
Il terrorismo ha «un’impressionante lucidità di azione», ha analizzato Fini, intervenuto al convegno «La democrazia, arma vincente contro il terrorismo», organizzato a Roma. Si tratta di un terrorismo guidato da un fondamentalismo «teocratico», che persegue come fine politico «la creazione e l’espansione nel mondo di un califfato islamico». Un terrorismo che bisogna contrastare a partire da «misure che serviranno a prendere l’iniziativa - ha chiarito Berlusconi - nel caso in cui dovesse succedere qualcosa. E su questo stiamo lavorando».
Il pacchetto antiterrorismo presentato come decreto legge «sarà approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì prossimo - ha confermato il sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì - ma sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale più tardi», il più a ridosso possibile delle vacanze estive per dare poi più tempo al Parlamento di discutere le misure ala ripresa dei lavori.
Tra le misure proposte dal ministro della Giustizia Castelli durante la riunione dei «saggi» della Cdl martedì, c’è anche il prelievo forzato di capelli o saliva di un clandestino sospetto per identificarne immediatamente il Dna, oltre all’istituzione di una Procura nazionale antimafia antiterrorismo e una polizia antiterrorismo.

Le proposte della Lega dovrebbero essere analizzate senza essere immediatamente inserite nel decreto legge.

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