Attesa per il vertice delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili - cancro, diabete, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche - in programma oggi e domani a New York con la partecipazione dei Capi di Stato. É questo il secondo Summit dedicato alla sanità dopo quello di dieci anni fa sull'Aids. Nel mondo 3 persone su 5, 36 milioni ogni anno, muoiono per malattie non trasmissibili. Di queste, 9 milioni prima dei 60 anni, quasi tutti (il 90%) nei Paesi in via di sviluppo. «Queste malattie - afferma Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione volontari oncologici (Favo) - si possono prevenire, ma per farlo è necessario una strategia a livello mondiale».
Il Summit è dunque la piattaforma da cui partirà una più efficace politica sanitaria mondiale anche in materia di lotta ai tumori. Favo, che da sempre è in prima linea nel sostenere i malati e nella sensibilizzazione internazionale, ha sollecitato e ottenuto un tavolo di lavoro e coordinamento presso la presidenza del Consiglio dei ministri, sotto la responsabilità del sottosegretario Gianni Letta.
«L'Italia - continua il presidente De Lorenzo - essendo all'avanguardia europea per quanto concerne l'assistenza sociale ai malati di cancro, attraverso il ministero della Salute, ha così potuto dare un contributo importante alla stesura della mozione che verrà discussa all'Assemblea generale delle Nazioni Unite». Favo è intervenuta anche a livello europeo presso il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso e l'alto commissario per la salute John Dalli ottenendo buoni risultati. Alla luce di ciò la Federazione è stata invitata a partecipare al vertice quale unica organizzazione di pazienti oncologici, in Italia e in Europa. Francesco De Lorenzo ed Elisabetta Iannelli saranno dunque a New York e affiancheranno la delegazione governativa italiana guidata dal ministro Fazio. Un lavoro di squadra che ha dato, attraverso il ministero della Salute, un rilevante contributo alla stesura della mozione che verrà discussa all'Assemblea generale. Le più recenti indagini sulla diffusione dei tumori in Italia evidenziano che lincidenza negli uomini è in diminuzione mentre per le donne è in crescita ovunque, con una tendenza però più accentuata nelle regioni meridionali .
La mortalità per tutti i tumori combinati è in costante riduzione negli ultimi anni sia per i maschi che per le femmine nelle regioni del Centro-Nord. Questa tendenza riflette gli avanzamenti diagnostici e terapeutici raggiunti in molte patologie oncologiche. Inoltre la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi aumenta per tutte le sedi oncologiche analizzate (tumori del polmone, del colon retto, della mammella, dello stomaco, della prostata) ma rimane generalmente inferiore nellarea meridionale rispetto al resto del paese. Il numero dei pazienti colpiti da neoplasie è in rapida crescita: nellarco di trentanni tutti i tumori sono quasi quadruplicati passando da circa 470 mila nel 1977 a circa 1,8 milioni nel 2007 . Questi pazienti, sia pure con bisogni diversi in funzione della progressione della malattia, incidono sulla crescita della domanda sanitaria e dei programmi di assistenza. La dichiarazione in discussione allAssemblea avrà un grande impatto non soltanto su una rinnovata attenzione ai problemi della salute ma anche sugli aspetti economici e sui diritti umani. Le indicazioni operative più concrete ed immediate sono: unulteriore tassazione sul tabacco per ridurne il consumo; la diffusione dei vaccini e degli screening per prevenire il cancro; un facilitato accesso alle cure palliative e alla riabilitazione.
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