Il piacere di abitare tra contrasti e ricordi

Certamente girovagando per le città, nei centri storici come nelle periferie, lungo le grandi provinciali come accanto ai centri commerciali, è molto facile imbattersi in negozi che vendono mobili e arredamento. La parola d'ordine sembra essere quella di offrire prodotti «puliti», dalle linee squadrate, dai rivestimenti in pelle o tessuto sui toni chiari del beige e del bianco. Le stesse cucine sembrano ambienti dove il disordine sembra essere un contrasto inammissibile con le linee e le forme dei mobili, fatti soltanto per essere impeccabile «vetrina». Questa omologazione di presentazione e di prodotti sembra essere in contrasto con quelle che sono le vere tendenze di oggi. Una casa fatta e sistemata sempre più per essere vissuta, non certamente per essere esibita. Questo non significa che la parola design debba essere confinata o bandita, ma è certo che sta prendendo il sopravvento la sfera sensoriale: la casa si riempie di cose da toccare, colori che creino emozioni, armonie che ciascuno vede con un'ottica diversa, esperienze e memorie che richiedono i loro spazi. Nasce così una ricerca tra gli opposti, una mescolanza tra quelli che sono gli oggetti forse banali ma certamente di uso quotidiano con oggetti importanti, unici, anche da collezione, ma che in ogni maniera toccano l'intimo. Non è certo un ritorno alla casa fatta da bric e brac, ma sicuramente ad una casa più articolata, più ricca di cose personali, che ciascuno di noi ama e che oggi non si vergogna più a mettere in bella mostra. E in un certo senso tutto questo lega ben poco con quanto propongono pubblicità e servizi che vediamo sulle riviste specializzate, che hanno come palcoscenico una casa ordinata, pulita, rigorosa, semplice fino ad essere minimalista che sembra infatti uno dei tanti negozi. E forse anche questa tendenza che si va facendo strada sempre più, è una delle componenti della crisi di vendita, delle offerte speciali, dell'arredo venduto a rate ben più piccole di quelle dell'auto. Così non sarebbe ora di dare una svolta alla presentazione dei prodotti nei negozi? Il lusso, l'eleganza, i grandi effetti, si possono mostrare in mille modi, anche senza rappresentazioni fredde e omologate.

Il guaio è che l'arredo e la sistemazione di tanti negozi vengono fatti dagli stessi produttori, tramite i loro designer, capaci, beati loro, di far bene tutto.

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