A Pian di Giorgio il fotovoltaico sposa l'hi-tech

Enel porta alla piena produzione il sito vicino a Viterbo, 100mila pannelli che inseguono il sole

A Pian di Giorgio il fotovoltaico sposa l'hi-tech
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Uno, nessuno e centomila. Se le molteplici e multiformi identità del Vitangelo Moscarda di Luigi Pirandello si fermavano a cifra tonda, i pannelli fotovoltaici del Parco Solare di Pian di Giorgio (Viterbo) in realtà vanno anche oltre: l'impianto laziale, infatti, di cui Enel ha appena annunciato il raggiungimento della piena produzione, vanta per l'esattezza 100.352 pannelli. Si tratta di moduli che uniscono efficienza e innovazione, perché sono bifacciali - catturano energia da entrambi i lati - e dotati di tracker, dispositivi d'avanguardia grazie a cui il pannello cambia angolatura a seconda del movimento del sole, "inseguendone" i raggi e massimizzando l'efficienza e l'assorbimento di energia pulita. Un po' di numeri, per capirci meglio: Pian di Giorgio, che ha potenza complessiva di 54,9 MWp, produrrà ogni anno circa 102 GWh di energia verde, che permetteranno di evitare l'emissione in atmosfera di circa 42.500 tonnellate di CO2 e un corrispettivo di circa 21 milioni di metri cubi di gas in meno. Al netto dei vantaggi in termini di salvaguardia ambientale e di efficienza energetica basata sulla decarbonizzazione. Se parliamo invece di benefici tangibili per il territorio di riferimento, l'impianto laziale soddisferà il fabbisogno energetico di circa 38mila famiglie.

Fin qui i numeri, sempre necessari per dimostrare nei fatti che incrementare con costanza l'energia verde da immettere nel sistema è possibile e vantaggioso. Se si prova ad allargare lo sguardo, tuttavia, si vedrà che l'entrata in piena produzione di Pian di Giorgio può essere inquadrato sotto altre prospettive: e diventerà evidente, a quel punto, che il riferimento al capolavoro di Pirandello, se ci scosta dai numeri, va sfumando. Laddove, infatti, il sofferto peregrinare di Vitangelo Moscarda alla ricerca di una nuova e autentica coscienza di sé muove dall'incertezza della sua autopercezione e dai dubbi su sguardo, valutazioni e giudizi degli altri, per Enel si tratta invece di un nuovo tassello all'interno di un percorso che è invece coerente e pienamente consapevole: la transizione energetica come pilastro strategico di Gruppo, sempre e comunque da pianificare e realizzare in armonia con le comunità locali.

Cosa significa, concretamente? Che non basta elaborare piani efficaci di costruzione di impianti rinnovabili, e nemmeno è sufficiente realizzarli e metterli in funzione: è necessario fare tutto questo attraverso la condivisione dei progetti con il territorio e le persone che lo abitano, da coinvolgere lungo tutta la catena progettuale. Pian di Giorgio non ha fatto eccezione, in primo luogo con la valorizzazione occupazionale: è locale l'impresa che ha realizzato i lavori del parco solare, così come provengono dal territorio la maggior parte dei lavoratori coinvolti nelle attività di ingegneria civile ed elettrica in cantiere. Enel ha poi scelto di realizzare l'impianto in costante collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo, dai primi accertamenti preventivi agli scavi effettuati durante la fase operativa. Non mancano diversi benefici indiretti per il tessuto locale, dalla piantumazione di alberi e arbusti lungo il perimetro dell'impianto alle opere di miglioramento della viabilità, tra cui il rifacimento delle asfaltature su diverse strade interessate dall'installazione dei cavidotti.

Con quest'ultimo esempio, Enel conferma l'orientamento alla sostenibilità con un occhio sempre attento alle peculiarità locali.

Un approccio declinato con decisione anche a livello nazionale: secondo i dati del primo trimestre 2025, in Italia le fonti rinnovabili sono arrivate a coprire oltre il 73% del totale della produzione di Gruppo nel Paese, dato in ulteriore crescita rispetto al 67% del primo trimestre 2024.

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