«Il piano casa crea lavoro: è la ricetta anticrisi»

(...) sindacalisti con il presidente della Regione e insieme al ministro dell’Economia Giulio Tremonti discutono della crisi e dintorni valutando le iniziative già messe in atto, scambiando idee, suggerimenti e osservazioni. Tutti consapevoli di poter essere «più forti se più uniti» ovvero convinti della necessità di «remare nella stessa direzione sapendo che interessa non il destino di una singola impresa bensì salvare la forza dell’intero sistema».
E mentre la crisi manda in fumo nei primi mesi del 2009 già qualcosa come 12 miliardi di euro e, secondo la Camera di Commercio di Monza e Brianza, «tre imprenditori su cinque reclamano misure fiscali favorevoli», Tremonti garantisce la chiusura «entro fine mese» di uno degli impegni anti-crisi del governo ossia «l’accordo per il trasferimento di 1,5 miliardi destinati alla cassa integrazione di 85-90mila lavoratori». E non finisce qui. L’incontro al Pirellone rende ancora più evidente lo sforzo di corresponsabilità dell’esecutivo Berlusconi: «Ruolo decisivo» annota il governatore Formigoni «perché garantisce gli investimenti pubblici necessari per ridare fiato alla nostra economia». Un esempio? «A breve, il governo, approverà un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di 1,5 miliardi di euro, con il quale è possibile garantire 60-70 miliardi di credito» fa sapere Formigoni dopo aver sollecitato e «ottenuto» l’impegno dal ministro Tremonti. «Soldi veri» replica il presidente di Confindustria Marcegaglia che nel credito vede l’«ossigeno per sopravvivere nei prossimi mesi»: «Abbiamo bisogno di poche cose, urgenti, che diventino realtà immediatamente».
Anche Regione Lombardia fa la sua parte per l’accesso delle imprese al credito che spesso e volentieri trovano difficoltà e lo fa mettendo a disposizione una garanzia per 3 miliardi di euro. Misure concrete con la certezza che «nessuno rimane solo» come Formigoni dice e ridice ai suoi ospiti, mentre il presidente di Banca Mediolanum Doris commenta positivamente i provvedimenti assunti dal Governo per risolvere i problemi del sistema bancario. «Negli Stati Uniti e in Europa le banche che hanno beneficiato degli aiuti nazionali sono state punite dal mercato, in Italia invece le banche che impiegano i Tremonti bond sono premiate dal mercato» spiega il presidente di Banca Mediolanum. Come dire: «Il provvedimento preso dall’Italia va nella direzione giusta». Ma il presidente di Assolombarda Diana Bracco rimarca al ministro Tremonti le ragioni che dovrebbero spingere il «governo a premiare lo sforzo delle imprese che fanno investimenti in innovazione e che aumentano la propria presenza all’estero».
Per contrastare la crisi occorre pure che non ci siano ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, «è sempre inaccettabile ma in un momento come questo è odioso» osserva Marcegaglia: velocizzazione dei pagamenti che Regione Lombardia già applica «nella sanità con un pagamento ai fornitori mediamente a 90 giorni contro i 300 della media nazionale».

Performance da applausi come quelli che raccolgono gli imprenditori (e non sono pochi) che «reagiscono alla crisi anche con risorse personali». Che, altrimenti detto, conclude Formigoni nei saluti ai suoi sessanta ospiti, dà la cifra di «un diffuso senso di responsabilità e volontà di cooperare».

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