Roma Il «piano casa due» riceve i primi assensi istituzionali. Il primo e più importante è quello del Quirinale. Domani il premier Berlusconi dovrebbe incontrare il presidente della Repubblica Napolitano e sottoporgli le linee-guida del progetto. «Non cè un no pregiudiziale» se serve a rilanciare leconomia, fanno notare ambienti quirinalizi. Il presidente non intende pronunciarsi «a scatola chiusa» e molto dipenderà dal testo definitivo, ma, considerato che nella maggioranza cè stato un ampio dibattito, se saranno salvaguardate le competenze affidate dalla Costituzione alle Regioni in ambito edilizio, anche il decreto legge potrebbe ottenere la firma del capo dello Stato. E venerdì il «pacchetto» sarà portato in Consiglio dei ministri.
Un altro assenso, meno importante istituzionalmente ma inaspettato, potrebbe invece giungere dagli ecologisti «duri e puri» di Legambiente. Venerdì scorso lAnce, associazione dei costruttori edili, ha diffuso una nota congiunta con lassociazione ambientalista di centrosinistra. Il titolo è già un programma: «Il piano casa sia una spinta alla riqualificazione energetica e alledilizia di qualità». Basta scorrere qualche riga più in basso per scoprire che Ance e Legambiente suggeriscono che «gli aumenti di cubatura previsti siano legati a obiettivi di risparmio e di riqualificazione energetica anche attraverso luso di energia da fonte rinnovabile». Insomma, un via libera silenzioso al progetto del governo.
Un risultato straordinario se si pensa che il presidente dellassociazione, Vittorio Cogliati Dezza, ha definito il piano casa come «un condono permanente». Per comprendere questa apparente discrasia bisogna ricordare che nelle ultime settimane i sindacati confederali del settore edile hanno incontrato le associazioni ambientaliste.
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