Attenzione, dallagenda del Consiglio provinciale è sparita la seduta dedicata al piano rifiuti. Che, per la cronaca, slitta di unaltra settimana. Almeno per ora, ammettono dallufficio di presidenza del consiglio. Chiaro a tutti che questa decisione è imposta dalla situazione politica in cui versa Palazzo Isimbardi. La maggioranza guidata da Filippo Penati è in frantumi e non ha quindi i voti necessari per approvare quel piano rifiuti che già la Regione aveva bocciato e che, adesso, prevede un nuovo termovalorizzatore nel Milanese. Impianto osteggiato da Verdi, Prc, Sinistra democratica e Comunisti italiani ovvero da quasi la metà della giunta Penati.
Nodo politico non da poco, mentre limmondizia non diminuisce e cresce la necessità di aumentare la quota di spazzatura da bruciare. «Situazione che spiega dunque la novità che emerge dalla proposta della giunta Penati, al vaglio della commissione Ambiente di far ricorso, autorizzare nuove discariche» rivela Bruno Dapei, capogruppo provinciale di Forza Italia. «La nuova delibera ammette, testualmente, che il fabbisogno di smaltimento di rifiuti stimato potrà essere soddisfatto presso discariche autorizzate situate in Comuni della Provincia di Milano...» continua Dapei. Risultato che equivale ad un autogol: «Ecco la sintesi di quattro anni di indugi della maggioranza sulla decisione al via libera del nuovo, indispensabile termovalorizzatore» commenta il centrodestra.
«Giusto per capirci sono 600mila e passa le tonnellate anno di rifiuti eccedenti la capacità di smaltimento del nostro territorio» ricorda Giovanni De Nicola, capogruppo di An: «Seicentomila tonnellate che non si possono più mettere sotto il tappeto e che spingono Penati a rimangiarsi la promessa di non fare più ricorso alle discariche nei 189 Comuni della Provincia». Un passo indietro dovuto sia allimpossibilità di governare politicamente la propria maggioranza che a un dettaglio tecnico, «portare a regime un impianto di termovalorizzazione di nuova generazione richiede almeno due anni». E in quei settecento e più giorni, rimarca Maurizio Cadeo, assessore al Verde, «cè il rischio di unemergenza, con 600mila tonnellate in più da smaltire». Quadro che, aggiunge Cadeo, spinge il Comune a reclamare «unapprovazione del piano provinciale dei rifiuti in tempi davvero stretti e senza più perdere tempo». La replica di Palazzo Isimbardi è firmata dallassessorato allAmbiente: «Prima ci vuole lampliamento degli impianti esistenti. Poi, se necessario, penseremo a uno nuovo».
«Uno nuovo» che, non è un mistero, potrebbe essere ospitato a Pieve Emanuele, nel Sud Milano. Nessuno ufficializza, però: ma la scelta del comune al confine meridionale del capoluogo lombardo è ben più che unipotesi. Sullidentikit del sito, Cadeo non ha dubbi: «Deve essere a Sud di Milano.
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