Il piano della sanità fa solo litigare i direttori

Il piano della sanità fa solo litigare i direttori

Un risultato in campo sanitario la giunta Burlando l’ha già ottenuto: il nuovo piano giustificato dalla volontà di risparmiare è riuscito a scontentare tutti gli addetti ai lavori. Anzi, addirittura i dirigenti messi lì dal presidente della Regione dal suo assessore Claudio Montaldo litigano e si scambiano accuse tra loro. Lo fanno persino senza badare alla forma, senza preoccuparsi di farlo in pubblico. «Il Piano di Riorganizzazione di Montaldo è un minestrone e neanche ben cotto che avrà solo la conseguenza di portare ulteriori disagi ai pazienti ed un ulteriore aggravio economico per le casse della Regione», chiosano subito i consiglieri regionali del Pdl Matteo Rosso, Gino Morgillo, Roberto Bagnasco e Raffaella Della Bianca, membri della Commissione Sanità che ieri mattina si è riunita per ascoltare i direttori generali delle Asl.
E non è stato un bello spettacolo. «È stato vergognosamente imbarazzante - dice Matteo Rosso - assistere in commissione ad un duello continuo tra direttori generali che si criticavano vicendevolmente. Prima è stato il turno del direttore generale del San Martino e di quello dell'Ist. Bene si è compresa - spiega - l'intenzione dell'amministratore del San Martino di voler fagocitare, senza se e senza ma, l'Istituto Tumori indipendentemente dalle indicazioni della giunta regionale. Peggiore ancora il confronto tra il direttore dell'Asl 3 e l'amministrazione dell'Evangelico. Giustamente quest'ultima ha rivendicato nel procedimento di fusione delle strutture autonomia amministrativa e sanitaria necessaria per cercare di mantenere i livelli assistenziali e qualitativi d'eccellenza attuali, mentre il direttore generale dell'Asl 3 non ha dimostrato alcuna apertura e disponibilità a lasciare spazi operativi in questo senso».
Il pdl si schiera senza mezzi termini con i pazienti e il personale dell'Evangelico. Morgillo precisa che per quanto riguarda l'Ist «la delibera che a suo tempo fu adottata era molto chiara e prevedeva la costituzione di un comitato operativo che avrebbe dovuto elaborare una proposta ed in prima istanza definire l'assetto del dipartimento intermodale dell'area di oncologia toracica.

Ma il comitato operativo si è riunito solo un paio di volte». Della Bianca rimarca il fatto che «l'operazione complessiva a fronte di un piano nato con l'intenzione di creare razionalizzazione e risparmio rischia di avere esattamente l'effetto contrario».

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