Roma - La vita segreta di Joseph Ratzinger in «prime time». Ha suscitato un certo scalpore il documentario Secret Access: the Vatican, trasmesso mercoledì 30 marzo alle 9 di sera negli Stati Uniti dal canale tematico History Channel. Un programma a suo modo storico: per la prima volta, infatti, a una troupe è stato consentito di riprendere la vita quotidiana che scorre nelle stanze più segrete del Vaticano, con Benedetto XVI ripreso di buon grado nelle incombenze più banali, dalla sveglia al pranzo, dallo studio al riposo.
Gli spettatori americani hanno così potuto osservare che la giornata del pontefice inizia con una messa privata celebrata alle 7 di mattina e prosegue tra momenti pubblici (come il viaggio su un aereo Alitalia) e brevi parentesi di relax, che Ratzinger trascorre studiando alla sua scrivania, suonando Schubert al pianoforte oppure tenendosi informato con i telegiornali visti attraverso un televisore a schermo piatto (pare che in America qualcuno si sia scandalizzato: forse il capo della cristianità dovrebbe possedere solo un 12 pollici a valvole e in bianco e nero?). Uno dei momenti che più ha incuriosito i telespettatori di History Channel è stato il momento del pranzo, che Ratzinger trascorre in compagnia dei due segretari personali e a volte del cardinale John Patrick Foley, che intervistato dalla troupe di HC così descrive un pasto in casa Ratzinger: «Stare con il Papa è davvero rilassante. Naturalmente quando ceni con lui indossi la tonaca e al cospetto di Sua Santità gli baci l’anello. Poi egli invita a pregare». Dopo, arriva il momento del cibo, «frugale ma sempre buono», secondo Foley. Le telecamere di History Channel indugiano sui calici con lo stemma vaticano, che però, almento nel caso di Ratzinger, non si riempirebbero di vino pregiato, ma di più prosaica aranciata, della quale il pontefice è ghiotto.
Ma non è solo Benedetto XVI il protagonista del film. La troupe statunitense ha visitato altri luoghi solitamente inaccessibili del Vaticano, come l’Archivio segreto: qui gli inviati di History Channel hanno indugiato lettere storiche che documentano la non sempre semplice vicenda diplomatica tra Usa e Vaticano. Altra tappa obbligata per i cameramen quella nelle antichissime fondamenta della basilica di San Pietro, poggianti sulla necropoli romana che secondo la leggenda custodisce le spoglie del santo.
A questo punto non resta che sperare che il documentario presto sbarchi anche sugli schermi italiani. Chi non avesse la pazienza di attendere, può accontentarsi degli spezzoni visibili su youtube, compreso un «lancio» un po’ troppo in stile Codice Da Vinci.
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