Stile

Piatti come quadri e sapore di storia Magie della sponda bresciana

Ristoranti stellati e prodotti tipici Inizia la stagione migliore del lago

Maurizio Bertera

Il Garda è sempre bellissimo, non a caso resta la prima meta turistica per gli stranieri che vengono in Italia. Ma se chiedete ai gardesani quale sia il periodo migliore per scoprirlo vi risponderanno inequivocabilmente da metà agosto a metà ottobre: per il clima (quasi) sempre ideale, perché sino a Ferragosto tante località sono invase da turisti, per la qualità dell'accoglienza.

E quindi vale la pena partire subito, volendo anche solo per un fine settimana lungo, per un'esperienza culinaria di livello, magari abbandonando (se possibile) l'auto nel parcheggio o in prossimità di una delle tante stazioni della Navigazione Laghi. Al di là del vantaggio di mollare il volante, prendendo un aliscafo o un battello c'è la possibilità di sbarcare nel cuore delle cittadine, visitarle con calma e sedersi in un ristorante «vista Garda», a volte a pochi metri dall'acqua, così da godere di quelle sensazioni che i francesi definiscono «pieds dans l'eau». Dopo la doverosa premessa, parliamo di buone tavole: con tutta la simpatia per trentini e veronesi, la sponda bresciana domina incontrastata come testimoniano le guide a partire dalla Rossa Michelin: otto Stelle contro una sola, a Malcesine, sulla riva opposta, con il caso unico di Gargnano che può contare su quattro Stelle in un territorio vastissimo (quasi 80 kmq) ma ha meno di 3mila residenti. Le punte di diamante della sponda occidentale sono due: il bistellato Villa Feltrinelli a Gargnano e lo stellato Lido 84 a Gardone Riviera. Difficile pensare a due situazioni così diverse, unite solo dalla bravura degli chef e dalla felice posizione «nel lago» più che sul lago. Villa Feltrinelli è ospitato all'interno di uno dei cinque stelle più suggestivi (e costosi) in Italia. Immerso in un parco da sogno, venne realizzato a fine anni '90, trasformando la splendida villa dei Feltrinelli che ospitò Mussolini nel periodo gardesano. La cucina, molto «vegetale» grazie a un bellissimo orto interno - e di classe assoluta è affidata a Stefano Baiocco: piatti che sembrano quadri come Una Semplice Insalata - e sono perfetti. Lido 84 è invece una history case, famosa ovunque, tanto che in giugno è entrato incredibilmente nei primi 100 della The World's Best Restaurants e ha vinto il premio come locale emergente.

In soli cinque anni, i fratelli Camanini (Riccardo lo chef, Giancarlo in sala) ne hanno fatto un piccolo gioiello, raffinato e unico nella continua proposta di piatti inediti a 360°, con l'unico filo conduttore del gusto e della ricerca. Uno dei cult è la Cacio e Pepe in vescica, preparata ispirandosi al De Coquinaria di Apicio (II secolo d.C.). Sinora il top a cui aggiungere gli altri stellati che fanno un buon lavoro, senza essere troppo legati al territorio. In questo senso, si trova sicuramente maggiore attenzione da parte di osterie e trattorie segnalate nella nostra cartina che (faticosamente ma meritatamente) non si piegano al mordi e fuggi turistico. Ed è qui che vale sempre la pena assaggiare il prodotto migliore del Garda, ossia il suo pesce: lucci, sarde, il persico, lavarelli, cavedani mentre le trote peraltro buone arrivano dalle vasche del Trentino, visto che sono quasi scomparse dal lago.

Poi ci sono i formaggi dell'Alto Garda, lo spiedo di carne (un classico delle feste), la golosissima Torta di Rose...

Dimenticavamo: qualsiasi sia la scelta culinaria, doveroso accompagnarla con una bottiglia di Valtenesi uno dei migliori rosati italiani - o del bianco Lugana, vanti enoici del Garda che non a caso sono migliorati di livello nelle ultime vendemmie.

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