Piazza Affari chiude in calo sulle prospettive di rialzo dei tassi d'interesse paventate dal governatore della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet. L'indice Ftse Mib ha segnato un -0,38% a 22.154 punti, mentre l'All share ha ceduto lo 0,37%. Dopo una prima parte di mattinata all'insegna della cautela, gli indici si erano mostrati ben intonati intorno a metà seduta, rafforzati dall'apertura in netto rialzo di Wall Street sulla scia del dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, in calo, a sorpresa, in settimana. Positivo anche l'indice Ism servizi Usa, salito anch'esso a sorpresa a febbraio. In controtendenza con gli altri listini del Vecchio continente, Milano e Madrid hanno poi virato in calo, a circa un'ora dalla chiusura, dopo che la Banca centrale europea ha rivisto al rialzo le stime sull'inflazione nell'Eurozona nel 2011 e nel 2012 e Trichet ha parlato di «possibile» aumento dei tassi ad aprile, malgrado la Bce li abbia mantenuti invariati a marzo. Sul paniere principale in calo tutto il comparto finanziario, tranne Bpm(+1,99%), promossa da Bank of America Merrill Lynch. Mps ha lasciato sul parterre l'1,9%, Banco Popolare l'1,7% e a sorpresa Unicredit l'1,47%. Ubi ha inoltre perso lo 0,77%. Sono invece rimaste stabili le Intesa Sanpaolo (-0,34%). In netto ribasso Fiat (-2,2% Spa, -0,3% Industrial), Telecom, (-1,66%) Finmeccanica (-2,80%) e la controllata Ansaldo (-1,85%). Tra gli energetici, bene Saipem (+1,35%) e Tenaris (+1,39%). Ok i cementi (Buzzi Unicem +1,39%), Prysmian (+1,60%) e Parmalat(+1,96%).
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