Chiusura negativa per la Borsa di Milano, in controtendenza rispetto alle principali piazze europee con il Ftse Mib che cede lo 0,47% a 21.435 punti e l'All Share lo 0,31% a 22.017 punti. È lo scivolone dela comparto bancario ad appesantire gli indici, sulla prospettiva di un taglio delle cedole e dopo l'annuncio dell'aumento di capitale da 2 miliardi di Banco Popolare. Il mercato milanese non è riuscito a riprendere quota neppure dopo l'avvio positivo di Wall Street, mentre dagli Usa arrivavano dati macroeconomici contrastanti. Stabili gli scambi, a 2,1 miliardi di controvalore. Scivolone, dunque, per il Banco Popolare (-5,59%); giù anche Mps (-3,41%) nonostante la smentita alle indiscrezioni che ipotizzavano un'aumento di capitale anche per l'istituto toscano. In calo l'intero settore, con Intesa Sanpaolo -2,63%, Ubi Banca -2,15% e Bpm -2,38%; limitano le perdite solo Mediobanca (-0,75%) e Unicredit (-0,79%), quest'ultima in vista del cda che domani dovrebbe chiudere la partita delle nomine. In rialzo il comparto industriale, con Fiat +0,82%, Pirelli +1,38%, Finmeccanica +0,99%. Contrastati gli energetici: Eni lima lo 0,06% ed Enel lo 0,12%, mentre Saipem segna +0,6% e Tenaris +1,07%. Brillano, in controtendenza, i titoli del lusso: Bulgari chiude a +2,93% e Luxottica a +2,2%, con la trimestrale diffusa a mercati chiusi. Tra i titoli migliori, anche Lottomatica (+2,7%) e Stm (+1,98%), mentre Telecom Italia segna sul finale -1,38%. Fuori dal Ftse Mib, svetta Prelios, l'erede di Pirelli Re, che chiude il giorno del debutto alle contrattazioni con un balzo del 9,02%. Vola ancora la Ss Lazio (+24,46%) dopo la vittoria in campionato e la conferma in vetta alla classifica di serie A.
Le Borse estere. Chiudono tutte positive, a differenza di Milano, le principali borse europee, trainate da Wall Street e dai segnali incoraggianti in arrivo da Oltreoceano. In particolare, le vendite di case esistenti negli Stati Uniti a settembre sono balzate del 10%, ben oltre le attese degli analisti. La debolezza del dollaro ha favorito il comparto delle materie prime grazie al rialzo delle commodity.
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