Piazza Affari chiude in calo una seduta all'insegna della volatilità, in attesa dell'approvazione della manovra da parte della Camera dei deputati e dell'esito degli stress test sulle banche (che saranno diffusi a mercati chiusi). L'indice Ftse Mib ha segnato un -1,02% a 18.450 punti, mentre l'All Share ha ceduto lo 0,95%. Gli indici avevano aperto in calo per poi oscillare per tutta la seduta e toccare i minimi sul finale. Notizie contrastanti provenienti dagli Stati Uniti, dove, a luglio, la fiducia dei consumatori è scesa ai minimi dal marzo 2009, l'indice Empire, che registra l'attività manifatturiera nello Stato di New York, è salito, mentre - dato di giugno - è scesa l'inflazione. Sui listini europei ha pesato, però, il faro di Standard and Poor's sul rating del debito sovrano Usa. In controtendenza Pirelli, Mediaset e Fiat. La maglia nera del paniere principale va a Mediolanum (-4,84%), dopo che la Procura di Milano ha avviato un'inchiesta per verificare se l'istituto abbia ricevuto una «soffiata» prima di un'ispezione della guardia di finanza nel febbraio scorso. In netto calo anche Stm (-3,45%) e Fonsai (-3,57%) dopo le indiscrezioni di stampa, secondo le quali il patron Salvatore Ligresti sarebbe indagato nel capoluogo lombardo per ostacolo alla Consob nell'inchiesta nata dalle segnalazioni della vigilanza riguardo alle oscillazioni del titolo durante la trattativa per l'alleanza con i francesi di Groupama. Fuori dal paniere principale, giù Premafin (-3,87%) e Milano assicurazioni (-4,36%). Bancari a due velocità con Bpm (+2,35%) e Banco popolare (+2,20%) ben intonati, mentre chiudono in calo Intesa Sp (-1,49%), Unicredit (-2,10%), Mps (-2,34%), Ubi (-1,71%) e Mediobanca (-1,37%), in attesa dell'esito degli stress test. Energetici in calo (Enel -1,95%; Eni -0,83%), tranne Snam (+0,61%%) e Saipem (+2,48%). Giù anche le costruzioni: Impregilo (-2,01%), Buzzi (-1,67%) e Ansaldo (-2,95%). In controtendenza Mediaset (+1,72%), Pirelli (+2,96% dopo che Goldman Sachs ha alzato il rating da «sell» a «neutral») e Fiat (+0,93%), malgrado il dato deludente riguardo vendite di auto in Europa a giugno.
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