Piazza Affari crolla dopo il giudizio di S&P su Usa, Ftse Mib -2,92%

Brusco scivolone per la Borsa di Milano dopo la decisione di Standard&Poor's di assegnare outlook negativo al rating sovrano degli Stati Uniti. Il Ftse Mib chiude in calo del 2,92% a 21.184 punti, dopo essere sceso oltre il 3%, e l'All Share lascia sul terreno il 2,79% a 21.916 punti. Milano, con il forte peso del comparto bancario, risente di S&P più delle altre piazze europee. La mattinata si era già aperta sotto auspici negativi, con il mercato debole sui nuovi timori per la Grecia e l'Irlanda. In crescita a 3,2 miliardi il controvalore degli scambi. A Piazza Affari crollano le banche, con flessioni tra i 3 e i 4 punti percentuali: Intesa Sanpaolo -4,17%, Unicredit -4,16%, Banco Popolare -4,53% e Bpm -4,53%. Sul comparto gravano anche le incertezze su alcune ricapitalizzazioni; in particolare, domani potrebbe essere Bpm ad approvare l'aumento di capitale. Giù il risparmio gestito (Mediolanum -4,2%), pesanti anche gli assicurativi con Generali -3,97% e Fonsai -2,91%. Nel comparto energetico scende Enel Green Power (-3,87%), in calo anche Eni (-1,75%) ed Enel (-2,76%), contiene le perdite Saipem (-0,51%). Male gli industriali con Fiat che, tra i pochi segni positivi in mattinata, ha invertito la rotta per chiudere a -2,6%; Fiat Industrial segna -1,1% e Pirelli -1,93%. Ribassi per Buzzi (-3,29%) e Impregilo (-1,51%); in rosso Telecom Italia (-2,16%), chiusura in calo anche per Parmalat (-1,49%). Sul paniere principale tengono solo Lottomatica (-0,28%) e i titoli del lusso, con Bulgari sulla parità e Luxottica -0,59%. Fuori dal Ftse Mib chiude con una flessione del 21,1% il titolo della As Roma che, a lungo in asta di volatilità, comincia ad avvicinarsi al prezzo dell'opa (0,67 euro) che sarà lanciata dalla holding giudata da Di Benedetto, che venerdì sera ha firmato il contratto per l'acquisto del club giallorosso. Risanamento chiude in rialzo dell'1,7%: la società ha confermato di avere ricevuto una manifestazione di interesse per Santa Giulia da parte di una cordata di investitori guidata da Stefano Stroppiana, manager toscano ex McArthurGlen e, fino a fine 2010, ad e partner di Premium retail.
Le Borse estere. Le Borse europee chiudono a picco sulla scia di Wall Street e condizionate dalle voci di una richiesta da parte della Grecia a Ue e Fmi di ristrutturazione del debito, voce subito smentita da Atene e dall'Ue.

Infine ha pesato l'impatto negativo sul salvataggio del Portogallo che potrebbe arrivare dalle elezioni in Finlandia. A Londra l'indice Ftse 100 scende del 2,1%. A Francoforte il Dax cede il 2,11% e a Parigi il Cac 40 cala del 2,35%. Tonfo di Atene che perde il 3,7%, giù del 2,02% Madrid e del 2,35% Lisbona.

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