Debutta con un rialzo di Borsa il nuovo governo guidato da Mario Monti, con gli indici che terminano positivi una seduta movimentata. Il Ftse Mib sale dello 0,79%, a 15.419 punti, All Share a +0,77%. Per Piazza Affari un'altra giornata in altalena, con il Ftse Mib che ha toccato anche un massimo del 2,8% per poi andare in negativo dell'1% e risalire. Molta attenzione al varo del governo Monti, con ore di tensione in mattinata in coincidenza con il prolungarsi del colloquio con Napolitano prima dello scioglimento della riserva; occhi puntati anche sullo spread, che ha oscillato rimanendo però sempre sopra i 500 punti, mentre preoccupa l'alto rendimento dei titoli di stato per parecchi Paesi dell'area dell'euro. Gli acquisti di titoli di stato italiani e spagnoli da parte della Bce hanno prodotto un effetto positivo in mattinata anche sulla Borsa, ma successivamente il rendimento dei Btp è tornato sopra il 7%. Male Bpm, che ha concluso con un ribasso del 13,18% e un prezzo di 0,301 euro, in pratica allineato a quello dell'aumento di capitale. Il titolo soffre negli ultimi giorni prima della conclusione dell'operazione. Tra gli altri bancari sale Ubi (+5,10%) che sfrutta ancora l'effetto trimestrale. Intesa, che oggi ha visto l'addio dell'ad Corrado Passera, diventato ministro delo Sviluppo, segna un +0,66% recuperando il lieve ribasso accusato dopo la conferma della nomina. Sale Unicredit (+1,42%) nonostante Moody's abbia annunciato di avere messo sotto osservazione il rating. Fonsai (-4,50%) soffre del taglio del rating deciso da S&P. Azimut a +5,30%. Nell'energia Eni +1,40%, bene Terna, Enel +0,76%. Salgono Atlantia (+2,59%), Lottomatica (+3,96%) e Impregilo (+2,35%).Fiat a +1,04%, con Industrial +2,34%. Nel lusso, Armani firmerà un accordo di licenza con Luxottica (+1,46%), lasciando Safilo che sale del 10,35% dopo che il titolo era rimasto a lungo penalizzato. Parziale riscatto di Prelios (+17%) dopo due giorni di forti ribassi.
Le Borse estere. Le Borse europee chiudono contrastate al termine di una seduta nervosa e altalenante, segnata dalla perdurante preoccupazione per la crescita dei rendimenti dei titoli di Stato europei. Dopo i massimi storici toccati nelle scorse sedute dagli spread tra i bund decennali e gli equivalenti italiani e spagnoli, oggi hanno raggiunto un record anche i differenziali con i bond francesi.
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