Piazza Affari-Londra, ok alla fusione

L'Antitrust ha dato il suo ok alla fusione tra la Borsa di Milano e quella di Londra. La London Stock Exchange aveva firmato in giugno un accordo da 1,6 miliardi di euro per unirsi alla nostra Borsa

Piazza Affari-Londra, ok alla fusione

Roma - Il matrimonio tra la borsa italiana e quella britannica si farà. Dopo che lo scorso giugno la London Stock Exchange aveva firmato un accordo da 1,6 miliardi di euro, anche l'Antitrust ha dato il suo benestare alla fusione.

In una nota, l'autorità garante della concorrenza spiega di aver dato nella riunione di venerdì 3 agosto via libera "all'acquisizione, da parte di London Stock Exchange (Lse), di Borsa Italiana (BIt)" perché "l'operazione non ha effetti restrittivi della concorrenza". Per l'Antitrust "nell'offerta di servizi di quotazione, di negoziazione, di servizi informativi, nonché di post trading, Lse e Bit non appaiono configurabili allo stato come effettivi concorrenti, in quanto le loro aree di operatività presentano caratteri di complementarietà piuttosto che di sovrapposizione, sia in termini di presenza geografica che per il contenuto dei servizi offerti".

Inoltre, spiega l’Antitrust, "Lse ha garantito all'Autorità che le commissioni di negoziazione non subiranno alcun aumento in relazione alla prospettata migrazione dei servizi di Borsa Italiana sulla piattaforma TradeElect oggi utilizzata da Lse", così i prezzi della nostra Borsa non aumenteranno oltre il tasso di inflazione, a patto che la qualità del servizio rimanga la stessa.

Le parti, aggiunge la nota, "hanno addirittura prospettato una possibile riduzione nel costo delle negoziazioni per gli investitori e le imprese, derivanti sia da minori commissioni praticabili ad esito di guadagni di efficienza connessi a economie di scala, sia da una riduzione dei costi impliciti nelle negoziazioni e nelle quotazioni derivanti da un possibile aumento della liquidità".

Per quanto riguarda le condizioni di accesso alle strutture di post-trading controllate da Bit, che passeranno sotto il controllo indiretto di Lse, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ricorda gli impegni assunti e attuati da Borsa Italiana in occasione dell acquisizione del controllo congiunto di Mts insieme ad Euronext (e confermati nella recente decisione relativa all acquisizione del controllo esclusivo di MTS da parte di Bit), tesi a garantire un tempestivo accesso a condizioni eque, trasparenti e non discriminatorie ai servizi di post trading prestati da Cassa di Compensazione e Garanzia e da Monte Titoli e aggiunge che "Lse ha dichiarato che il cambio di proprietà di BIt non avrà alcun effetto su tali impegni".

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