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Piazza Affari torna a comprare e premia i titoli più «svenduti»

Rialzi a due cifre per decine di titoli. Bancari alla riscossa, Enel record. E a Fonsai la palma del listino

da Milano

Il piano elaborato dai governi della zona euro per fronteggiare la crisi dei mercati ha messo il turbo alle Borse di tutto il mondo. Milano con il maggiore rialzo di sempre (+11,5%), ha dominato sulle colleghe europee grazie all’euforia del settore bancario che sul nostro indice ha un peso senza pari in Europa. Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, ieri è volata del 18% a 3,35 euro. Il mercato ha premiato la cautela del suo portafoglio. «L’istituto guidato da Corrado Passera ha una leva sugli investimenti di 18 volte contro il 28 di Unicredit», ricorda un analista.
Ha brindato con meno entusiasmo l’altro big di Piazza Affari. Unicredit ieri ha messo a segno un rialzo dell’ 11,3%. Dal 15 settembre, l’indomani del fallimento di Lehman Brothers, il titolo ha perso il 38%, mentre con il forte rimbalzo di ieri le quotazioni sono tornate al livello di giovedì scorso. «Nonostante la reazione in Borsa le criticità del gruppo rimangono – spiega un analista –. Unicredit ha in portafoglio oltre 11 miliardi di Abs, particolari strumenti finanziari tra più esposti alla crisi che scuote i mercati». Forti rialzi anche per gli altri titoli del settore dove si sono messi in evidenza la Popolare Milano (+17%) e il Banco Popolare (+16,2%). La banca meneghina era reduce da un -44% da metà settembre, nello stesso periodo il Banco Popolare aveva perso il 38%. A penalizzare i due gruppi è stata la scarsa solidità finanziaria, le due banche hanno un core Tier I inferiore al 6% e gli investitori temevano la necessità di un aumento di capitale. Freno a mano tirato per Mps (+4,9%) che con il core Tier I al 5,1% è tra i peggiori istituti del settore.
Ieri però, la palma di miglior titolo del S&P/Mib è andata a un assicurativo: Fondiaria Sai ha guadagnato il 20,4% riconquistando quota 14,58 euro, lo stesso livello a cui ha aperto giovedì. Da metà settembre Fondiaria Sai in Borsa aveva bruciato il 36% depressa dai timori di una forte esposizione nei mercati congelati dalla crisi di liquidità. Al contrario Generali, tra le società che più hanno retto alla crisi, ha guadagnato «appena» il 4,6%.
Scorrendo tra gli altri titoli dell’indice il copione non varia: i rimbalzi maggiori hanno premiato i titoli più colpiti dalle vendite nelle ultime sedute. È il caso di Enel e Telecom cadute nel mirino degli investitori a causa dell’elevato debito. Telecom ieri ha riguadagnato il 14,2%, solo l’ultima settimana aveva perso il 31% del suo valore a causa di posizione finanziaria netta negativa per oltre 37 miliardi (più di tre volte il margine operativo). Stesso movimento per Enel che ieri ha messo a segno un rimbalzo del 18,3% a 5,42 euro. Nelle ultime cinque sedute il colosso elettrico aveva bruciato il 24%, colpito dalle vendite per l’elevato debito (più di 51 miliardi di posizione finanziaria netta negativa al 30 giugno). «In un momento di panico collettivo gli investitori hanno ceduto anche quei titoli con un business regolato e che in teoria dovrebbero essere più al riparo della crisi e ieri sono tornati ad acquistarli», spiega un trader.

Tra gli altri titoli da segnalare il forte rimbalzo di Eni (+12%).

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