In piazza per far bocciare la figlia

In piazza per far bocciare la figlia

I genitori di Emma (il nome è di fantasia), la quindicenne del liceo linguistico Manzoni promossa contro la sua volontà, insistono. «Lasciate libera nostra figlia, bocciatela».
Davanti a Palazzo Marino, chiedono una «risposta positiva» del sindaco Gabriele Albertini e del vicesindaco Riccardo De Corato. Ma De Corato raffredda gli entusiasmi: «Un nostro intervento sarebbe un’ingerenza». La coppia chiede che la ragazza venga bocciata per avere la possibilità di trasferirla in un altro istituto, senza correre il rischio che perda un anno scolastico. E accusano il preside del Manzoni, Walter Cavalieri: «Ha avuto un atteggiamento vessatorio».
Pronta la risposta del dirigente scolastico. «Ognuno faccia il suo mestiere, è la scuola che promuove o boccia.

Comunque - conclude Cavalieri - siamo disposti ad accettare l’iscrizione della ragazza fino al 31 dicembre, consentendo un cambio di sezione. Emma può finire gli studi da noi, e ottenere risultati degni del nostro istituto».

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