Cronaca locale

Piazza Meda: gli ultimi giorni del cantiere-incubo

Presto il «Sole» tornerà a splendere sulla piazza. I suoi raggi attraverseranno le vetrine dei negozi e, con loro, il sorriso sul volto dei commercianti e dei cittadini: il 31 maggio si concludono i lavori per il parcheggio sotterraneo di piazza Meda. Dopo la Darsena, tornata nella mani di Palazzo Marino in seguito alla sentenza del Tar, ora una seconda «ferita» - come l’aveva definita il sindaco Moratti lo scorso ottobre riferendosi al piano parcheggi ereditato con mille problemi dalla giunta Albertini - sta per richiudersi. La centralissima piazza Meda, famosa negli anni Ottanta per il disco di Arnaldo Pomodoro che traslocò al teatro Strehler la terza settimana di maggio, riavrà il suo «Sole». Ad accoglierlo ci saranno aiuole, alberi, marciapiedi nuovi.
L’autosilo, realizzato in project financing per un valore di 17.433.000 euro, ma a costo zero per l’amministrazione, sarebbe dovuto essere ultimato nel 2007, ma per una serie di ostacoli come scavi archeologici durati molto più del previsto e ruspe confiscate all’impresa che seguiva dei lavori in subappalto per il rischio di infiltrazioni mafiose, costi lievitati, il cantiere si avvia alla sua conclusione con 3 anni di ritardo. Gli scavi archeologici, iniziati alla fine dell’agosto 2004, durante i quali è stato rinvenuto un laboratorio artigianale risalente al IV-V secolo d.C, erano durata di due anni e mezzo, rallentando l’andamento dei lavori. Per questo il Comune aveva negoziato con la Codelfa, vincitrice dell’appalto, l’allungamento dei tempi della concessione da 25 a 35 anni, e una penale di 36mila euro al giorno per i ritardi sulla data di consegna del parcheggio e altri 6mila euro per ogni giorno di proroga della data del ripristino della viabilità. La spada di Damocle della penale e la determinazione dell’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini sono servite. «Molti ci chiedevano di chiudere il buco scavato per il silos - ricorda Simini - invece abbiamo creato nuovi parcheggi interrati e una piazza più bella».
Lo scorso dicembre è stata ripristinata la circolazione nella piazza, mentre il 31 maggio saranno definitivamente chiusi i lavori. Per permettere all’impresa di rientrare con i costi, lievitati di 3 milioni 136mila euro rispetto al previsto, prevede anche un ritocco in alto delle tariffe orarie del posteggio, concordate sui 2,20 euro all’ora dalle 8 alle 21 e 1,37 euro dalle 21 alle 8.
Come apparirà la piazza? Il progetto di sistemazione superficiale, studiata anche di concerto con il Maestro Pomodoro, prevede la creazione di un’aiuola ad hoc, leggermente rialzata e attraversata da percorso pedonale, per ospitare il «Sole», assicurato per 2 milioni per il «trasloco». In via Verri rimane a senso unico di marcia da via San Pietro all’Orto a piazza Meda. Nella strada verrà realizzato uno spartitraffico, in prossimità della piazza, in modo da separare e ordinare correttamente i diversi flussi. Sia i veicoli provenienti da via Verri, che quelli in uscita dal parcheggio, potranno svoltare in piazza Meda sia a destra verso piazza della Scala, che a sinistra verso San Babila. Corso Matteotti sarà, infatti, accessibile nei due sensi di marcia. «La sistemazione superficiale del parcheggio punta soprattutto a valorizzare il «Sole» di Pomodoro - spiega l’assessore ai lavori pubblici - che presto tornerà a splendere nel suo luogo di adozione. L’area sarà messa a verde, con filari di alberi che consentiranno di ammirare la scultura da ogni prospettiva».


Con piazza Meda il consuntivo del piano parcheggi di Palazzo Marino arriva a quota 18 parcheggi conclusi in due anni e altri 23 che verranno completati nei prossimi tre anni.

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