Piazzale Dateo, vendesi 157 case del Comune

Chiara Campo

Sembrava una mission impossible, invece ieri pomeriggio la maggioranza a Palazzo Marino è riuscita a chiudere la partita per la vendita dello stabile comunale di piazzale Dateo. Dopo crisi intestine tra i partiti, scontro tra giunta e consiglieri, quattro sedute rinviate per mancanza del numero legale e la bocciatura, solo due settimane fa, della vendita di immobili in via Cicco Simonetta e Cesariano, la delibera varata dalla giunta lo scorso 8 febbraio è stata approvata, col benestare dei 24 consiglieri della Cdl presenti in aula e nonostante il voto contrario di 20 colleghi dell’opposizione. «Tutti i partiti della maggioranza hanno votato compatti», sottolinea il capogruppo di Fi Manfredi Palmeri, per mettere a tacere chi aveva sollevato dubbi sul sostegno di An e della Lega. Prima del voto conclusivo è passato il maxiemendamento della Cdl che chiedeva di modificare le destinazioni dei fondi ricavati dalla vendita, «sacrificando» l’acquisto di tre stabili Aler - in via Zama/Salomone, Rubattino e Pompeo Leoni - per aumentare le ristrutturazioni di alloggi già pronti e finanziare il Piano Casa.
I 157 alloggi di piazzale Dateo 3 saranno dunque messi all’asta in un unico blocco con base di 70 milioni di euro. I soldi verranno investiti nell’acquisto di 73 appartamenti nuovi già pronti nello stabile Aler di via Rubattino. Saranno ristrutturati 304 alloggi comunali ora inagibili (ad esempio in via Ponti, Pianell, Tofano, XXII Marzo) e in una parte gli inquilini potranno entrare già in primavera. Con circa 18,3 milioni di euro saranno edificati 115 alloggi in via Cenni (progetto inserito nel Piano Casa dell’assessore all’Urbanistica Gianni Verga) mentre 7 milioni serviranno a ristrutturare le parti comuni negli stabili di via Teramo e Barzoni. Tutti gli alloggi, come prevede la legge, saranno assegnati a categorie deboli, con priorità a sfrattati che abbiano in famiglia disabili o over 65. «I tre immobili che non acquisteremo più dall’Aler - spiega Palmeri - saranno comunque destinati a fasce sociali che non hanno i requisiti per accedere ad alloggi Erp, né riescono a comprarli ai prezzi di mercato. Chiediamo che siano a disposizione nel tempo più breve possibile e con vendita a riscatto». Il capogruppo di Fi aggiunge che «l’aula impegna la giunta a non mettere in vendita gli alloggi che saranno oggetto di ristrutturazione».
Il vicesindaco Riccardo De Corato ritiene che «la vendita potrà avvenire in un paio di mesi» e ribadisce che «è stato possibile approvare la delibera grazie alla giunta e a tutti i partiti di maggioranza in consiglio. Il valore dell’operazione è altamente simbolico e politico: il Comune cede 157 alloggi in centro per acquistarne il doppio-triplo nel medio centro, a vantaggio delle famiglie sfrattate in situazioni di disagio, contrariamente a chi chiedeva di tenerne solo quelli di piazzale Dateo».
Riferimento all’opposizione, che anche ieri ha criticato duramente la dismissione.

«La giunta Albertini - afferma il capogruppo Ds Emanuele Fiano - cerca soldi per l’ultimo periodo elettorale e svende piazzale Dateo per acquistare alloggi che saranno pronti dopo il suo mandato, mentre in questi anni non è riuscita ad assegnare gli alloggi già pronti ai milanesi». Anche il capogruppo della Margherita Andrea Fanzago ritiene che «l’immobile poteva essere utilizzato immediatamente per dare una risposta abitativa ai tanti cittadini in lista di attesa per un alloggio popolare».

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