Piazzetta Cuccia vince la scommessa CheBanca! Raccolti 5,5 miliardi

Un anno fa ad alcuni grandi soci era parsa un’avventura estranea al blasone della prima banca d’affari del Paese, ora rappresenta il 10% della raccolta complessiva di Mediobanca: l’amministratore delegato Alberto Nagel ha vinto la scommessa di CheBanca!. La controllata retail di Piazzetta Cuccia ha raccolto fino a ieri 5,5 miliardi (erano 5,3 miliardi a fine aprile), più del doppio rispetto all’obiettivo di 2,4 miliardi fissato a giugno, quando terminerà l’anno fiscale. Ha «catturato», complice l’onda di paura innescata tra i risparmiatori dalla crisi finanziaria internazionale, il 7% dei 75 miliardi di depositi in Italia, spalmati su 170mila conti dal rendimento «generoso» (da oggi è il 3,50% lordo) e soprattutto estraneo ai marosi della Borsa. L’obiettivo è ora «coprire tutte le esigenze dei clienti, in modo da essere la prima banca per tutti», ha annunciato l’amministratore delegato di CheBanca! Christian Miccoli, impegnato ieri a festeggiare insieme a Nagel il primo compleanno della sua «bambina» nei saloni della Triennale di Milano. Dove era stato allestito, per l’occasione, un set quasi cinematografico, dominato dal logo e dal colore giallo dell’istituto. La strategia porterà alla progressiva introduzione di nuovi prodotti, anche se «proprio tutto non si può fare», ha proseguito Miccoli che prima di fondare CheBanca! era stato il «papà» italiano del Conto Arancio.
In ogni caso, alla fine del triennio CheBanca! rappresenterà più del 30% della raccolta complessiva di Mediobanca inizialmente prevista, ha assicurato Nagel. Il fatto di aver battuto i target non si traduce, però, nella revisione del piano industriale di CheBanca! «sia per le incertezze dei mercati sia perché questo progetto ci ha confermato le linee base e su queste continuiamo a lavorare». La strategia è usare la raccolta all’interno della banca e quello che avanza metterlo a disposizione» della casa-madre, ha proseguito l’ad di Mediobanca.
Il banchiere ha detto di attendersi altri «almeno 12-18 mesi» difficili per il per l’intero settore del credito. Sono le conseguenze di quella stessa crisi che ha trasformato le iniziali perplessità di alcuni soci di Piazzetta Cuccia in un pieno appoggio alla svolta retail. Non solo, in più occasioni, e «in particolare dal fallimento di Lehman Brothers in poi», tutti gli azionisti stanno incoraggiando l’istituto a rendere «più robusto» il progetto CheBanca!, ha aggiunto Nagel. L’idea poggia però su un percorso a tre-cinque anni, che «non può e non deve fare salti perché si tratta di una macchina complessa», ha specificato il banchiere.

Quest’anno saranno aperte 20 filiali (51 quelle esistenti) ma il modello di business rende molto difficile pensare all’acquisizione di una banca retail. I «numeri» del conto economico saranno comunicati il 12 maggio, con la trimestrale Mediobanca: l’obiettivo è il pareggio di bilancio e a 400mila clienti in tre anni.

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