Non esiste altra via in Italia «per definire la rappresentanza dei musulmani che un processo democratico che organizzi una consultazione di massa». Lo afferma Hamza Piccardo, direttore di «Islam-on line» e portavoce dellUnione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia, in una lettera aperta indirizzata al ministro degli Interni Giuliano Amato. «In democrazia - ricorda la lettera - il potere appartiene al popolo che lo esercita nei modi consentiti dalla legge, in democrazia la rappresentatività si esprime ottenendo il consenso dal basso». E da parte sua, «lIslam è una realtà acefala e non gerarchizzata, nella quale le comunità scelgono (quando il potere non gli sottrae tale prerogativa) i loro imam, i loro dirigenti: non abbiamo né un Papa né un magistero incontrovertibile e sinceramente - si legge nel documento - non ci dispiace affatto». Molte le polemiche: per il vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bartolini, lUcoii non può rappresentare gli islamici. «Chi non riconosce ad Israele il diritto di esistere, non può rappresentare lIslam nei rapporti con lo Stato italiano».
«Le condizioni di rappresentanza democratica avanzate al ministro Amato dal rappresentante dellUcoii dimostrano ancora una volta chi predica bene ma razzola male», dichiara lon. Gibelli, vicepresidente del Gruppo Lega Nord.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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