Piccirillo, il ko sul gong

Il colpo decisivo a 20 secondi dalla fine del match

Milano. Il ko degli ultimi secondi è uno dei migliori colpi di scena che la boxe possa regalare. E ieri sera Michele Piccirillo ha voluto condire il suo match con questa raffinatezza. Mancavano venti secondi alla fine del 12º round, quando il gancio sinistro del campione d’Europa dei medi juniors è atterrato sul viso scavato di Michael Jones. L’inglese ha sbarellato: il tempo per veder partire una mitragliata di colpi e sentire le gambe rammollite. Conto dell’arbitro e incapacità di tirarsi in piedi sono stati tutt’uno. Fine della storia e inchino per il vecchione (37 anni) che fa rima con campione. Il ko è stato la ciliegina su un match che Piccirillo ha condotto con ritmo e intenti da gladiatore, senza dimenticare il meglio del repertorio. Jones è uno stilista come lui e, come lui, non ha il pugno che addormenta. Sul piano della tecnica e dell’accademia l’italiano non ha paura contro nessuno e così è stato. Sono volati colpi limpidi, belle combinazioni a rendere piacevole il match, spettacolare senza essere violento, e il conto delle riprese ha preso ha ingrossare per il nostro.

Piccirillo si è fatto decisamente largo nella 6ª e 8ª ripresa, ha guadagnato due punti nella decima (richiamo a Jones), ha sentito la stanchezza nelle ultime riprese, ma ha sfoderato il colpo di scena per la vittoria numero 47 (30º ko). Sarebbe ideale se la smettesse così. Invece ora cercherà il mondiale: per soldi e per orgoglio.

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