Roma - «Nessuno sarà esente dalle ripercussioni del rallentamento Usa», ha detto martedì il capo economista del Fmi, Simon Johnson, presentando le nuove stime di crescita dell’organizzazione internazionale. La previsione «ufficiosa» - quella ufficiale non c’è ancora - per l’Italia è di una crescita 2008 dello 0,8%. Una cifra inferiore all’ultima stima della Banca d’Italia (1%) e a quella del Centro studi Confindustria (0,9%). Si tratta di mezzo punto in meno rispetto alla precedente previsione di ottobre, mentre l’ultimo dato del governo è l’1,5%. Rispetto a quest’ultima cifra, su cui il governo Prodi ha costruito la Finanziaria 2008, le stime più recenti si sono pressoché dimezzate.
Il forte rallentamento dell’economia renderà più difficile raggiungere gli obiettivi di bilancio per chiunque governerà il Paese. Se ne rende conto la Commissione europea che, nel giudizio sul Programma di stabilità italiano, chiede a Roma di rafforzare gli obiettivi di correzione dei conti 2008: «Se l’obiettivo non viene rafforzato - spiega la Commissione - c’è il rischio di un deterioramento del deficit strutturale quest’anno e di non raggiungere il pareggio di bilancio nel 2011».
Il commissario all’Economia Joaquin Almunia riconosce il buon andamento dei conti pubblici 2007. E, suggerendo di andare avanti nella linea Prodi-Tps, di fatto dice «no» a un taglio delle tasse sui salari. Almunia invita l’Italia a mettere in atto la riforma delle pensioni (compresa la revisione dei coefficienti).
Alla luce degli ultimi dati, l’abrogazione della procedura per deficit eccessivo appare molto probabile. Ma Maurizio Sacconi (Forza Italia) ritiene che per mantenere in linea i conti 2008 sarà necessaria una manovra correttiva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.