Maria Vittoria Cascino
È inutile, la carne ha un altro gusto se arrostita sulla ciappa e condita da quella fame che t'acchiappa magari ai laghi di Giacopiane, comune di Borzonasca, in valle Sturla. Campagna che sa di montagna, laghetti coccolati da prati inglesi e aria frizzantina che ti scivola dentro. Da vedere. Non il primo maggio però, che il sindaco Ivo Pattaro ci ha messo una croce sopra. Che a Giacopiane quest'anno «fischia». Niente pic nic. Troppe auto, troppa gente, strada stretta e sterrata, code da ferragosto sulla Milano-Genova, nervi che saltano, vigili che litigano e paesaggio invaso tipo riviera adriatica. I problemi Pattaro li risolve a monte e per non sbagliare firma un'ordinanza con cui chiude per il lungo ponte festivo la strada che collega Campori a Giacopiane. Motivo: «Le gravi difficoltà verificatesi nello stesso periodo durante gli anni scorsi». Hanno già dato. Da lì non si transita già da venerdì. Ad eccezione dei residenti e dei proprietari di terreni e fabbricati presenti lungo la strada interdetta. Campeggiatori e romantici alla larga. Colpo basso, pensa qualcuno, che a Giacopiane ci va da una vita, ci ha portato la fidanzata che fa sempre un certo effetto, c'è tornato con la moglie ed è tranquillo se ci molla i figli mentre schiaccia un pisolino. La voce s'è sparsa e la coda s'allunga per quei due laghi artificiali, uno grande sopra e uno piccolo sotto. Tutti puntano il grande, che promette distese verdi e t'avvicina al cielo. Ma la strada è senza sbocco. «È talmente stretta che diventa pericolosa. Anche per una sola inversione di marcia-insiste Pattaro-I terreni sopra la strada, che è comunale, sono privati, e quelli sotto la sponda del lago appartengono alla Tirreno Power, praticamente Enel». Un'oasi di rara bellezza, che è bacino idrico, che dà energia, e che in tanti, troppi, ricordano solo il primo maggio. Non te lo dicono fuori dai denti, ma, che diamine, come si fa a reggere in quel silenzio curato e cercato, la salita dei «fuori porta» e tutti in una volta? A dire il vero, però, c'è dell'altro a puntellare la decisione impopolare: «In rete viaggiava l'invito ad un rave party proprio ai laghi di Giacopiane - spiega il sindaco - Non ci hanno richiesto alcuna autorizzazione, che comunque non avremmo dato, ma la festa era prevista da questa sera, a partire dalle 18, fino a domani mattina. Può immaginare cosa sarebbe successo. Con quelli che tornavano e le famiglie che salivano».
Già e da primo cittadino non ha tutti i torti, «tant'è vero che già hanno individuato un nuovo sito per il party» butta lì. Tutto sotto controllo, dunque.
Macchè. Il rave ci ha messo lo zampino e il lago si libera dal 2. Troppo tardi. Finita la poesia. Che se non è il primo maggio, ma cosa ci vai a fare a Giacopiane un giorno qualunque d'un mese qualunque?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.